Volontà - anno IX - n.5 - 1 settembre 1955

Prin1a di scrivere i suoi Hggi evidente– mcn1c Russo ira:teorrc giorni e giorni i!Dl pos10, in1errogando le più diverse perso• ne, dirigenti dei gruppi politici locali, tec– nici, « baroni », contadini, rendendosi con– to dei contrastanti punti di vista, mettendo a raffron10 e con1rollando le informar.ioni degli uni con quelle degli ahri, e racco• glicndo fatti e da1i sta1istici. Ma se il la– voro preparatorio C: accura10 ed a11en10,es. so è soltanto il punto di parteo:r,a giac• ch~ Russo mira alla esallezza e vivezu del– la rapprese,....:.nzione, si fa un punto di onore di dt.dcrivere le cose e le pcrso~e quali sono, e di regislrare i proposi1i, le speranze ed i timori degli in1ervistati an. che se ciò che essi pensuo e sentono non si h.scia inquadrare in alcuna ideologia pre• coatitui1a. Colla pura e semplice descrizione di co• mc vi\•ono tullora i contadini nel Mezzo– giorno, Russo implicitamente denuncia una siluazione i111ollcrabile a cui occorre porre rimedio, sia in1ensiJicando la riforma a• graria che moltiplicando iniziative che val• gano a s1rappare i contadoi dalle condi– zioni di miseria e di abbandono in cui ver. &ano. La descrizione della vita di stcnii, di ri– nunzie, di squallida miseria di mohiHimi coniadini meridionali fa pensare che ben poco sia cambiato laggiù. All'altro es1remo delJa scala sociale, Russo ci presenta dei l.ipi di u baroni» duri, chiusi ad ogni idea di riforma e di innovazione tecnica, nemi– ci implacabili della riforma agraria, ed al– tri tipi di grossi affittuari non meno esosi, intenti solo a spremere il massimo profino immcdialo dalla coltivazione delle terre fat• ta con metodi di rapina. Sicchè, baroni as. scnreisli e grossi affinuari si rivelano come i peggiori nemici della rinascita del Mez. zogiorno e del miglioramento del tenore ili vila dei contadini. Russo ha visitato a più riprese zone CO· me l'aviglianese ed il Fucino ove è in corao la riforma fondiaria, per vedere fino a che punto questa abbia trasformato i rapporti umani, la psicologia e le condi– zoni di vila. Troppi pochi anni sono pas. 266 sa1i per poter dare un giudizio. Ma, di fro111ea problemi cosi. vasti ereditati da secoli, Sèmbra oggi che neppure i forti stanziament di capitali per la riforma sia– no stati sufficienti. Egli mene in rilievo le difficoltà in cui si dibattono i tecnici agrari per rimediare alla polvcriz~azionc dei posses!i terrieri a11partenenti ai piccolissimi propric1ari, de– scrive le resistenze che i tecnici dell'Ente Riforma incontrano nei contadini Jiffidenli oggi verso lo Stato come lo erano ieri verso i privati, ed aggiunge che spesso gli assegna1ari delle 1erre non esitano a di– chiarare di preferire la ei1uazione prece• dente pcrcl1è allora potevaoo disporre a loro piacimeruo degli appezzamenti di )o. ro proprietà. Oggi la legge vie1a loro di alienare le terre ricevute in concessione dall'Ente Riforma, per proteggerli conlro il riacquisto delle terre da parte dei vec– chi proprietari. A detta di valenti tecnici agrari come il Rossi Ooria, in alcune zone la riforma fon– diaria è da sola insufficiente per combat• terc la miseria. La popolnzione è aumen– tala, l'emigrazione è cessata, mentre le terre coltivabili sono rimaste le elesse. Lo sfollarnc1110 di quelle zone ed il sorgere di industrie che assorbirebbero ·parte della mano d'o11era in eccedenza divengono quin• di condizioni indispensabili per il succes– so delln riforma. Un altro pericolo riscontralo dal Russo nella zona del Fucino, che esiste probabil. menie ovunque gli Enti Riforma sono al– l'opera, è che la Democrazia Cristiana pos• sa avvalersi della riforma agraria come mez:r,o per estendere la propria influenza politica e dominare l'ambiente delle cam– pagne. Egli denunzia il paternalismo del– l'Ente del Fucino, la sua crescente baro– cra1izzazione, I rapporti umani fra i con– ladini ed il datore di lavoro non sono cambiati. Insomma, la concessione delle terre non è per nulla valsa a dare ai con– ladini una nuova ~oscienza dei loro di– ri11i di ciuadini in uno S1ato dcmocra1ico. Mentre va riconosciuto che nell'intera storia dell'halia unila lo Staio non aveva

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