Volontà - anno IX - n.5 - 1 settembre 1955

traspone quelli in un ipotetico moo• do ultra-terreno illudendosi di ri90J. verli. ton altrimend il popolo ebraico, man mano che le esperienze pofiti• che 'rendevano sempre più impro• babile l'avvento del regno di Geru• salenune, si orientavano verso un re– gno uhra•terreno: che è l'essenza del cristianesimo, come del platoni– smo antico e moderno, e, sotto altro as1>etto,della metafisica attuale. In questa l'Assoluto, (Spirito per la destr·a, Materia per la sinistra he• geliana) anche se si parla di immar– nenza, non può, per la natura del concetto stesso di Assoluto, - non trascendere l'individuo, e quindi ne– garlo nella .sua vera essenza per ren• derlo strumento della propria rea. lizzazione: terrena o ultraterrena, cosa importa? L' Individuo· resta sem1>reun agito, non un agente. E' proprio vera l'osservazione di C. G. Cesare che « in genere gli uo. mini credono ciò che desiderano ». E' molto piìz comodo, inlatti, 8Ca• l'Alcare un problema costruendosi un mito a mo' di soluzione, che non prendere atto d,ei veri termini della questione sopportando l'angoscia ed il tormento di una lotta titanica nel• la quale individualmente potremo soccombere. Per questa mancanza di una assoluta sincerità con se stessa, l'umanità si trascina ancora dietro vecchi miti, aenu riuscire ad abban. donarli ancora oggi che l'indagine sulla metafisica è stata condotta lino fo fondo, mostrandosi sempre basata su dogmi che le scienze naturali mo– strano sempre più assurdi. E torna comodo al privilegiato credere che il suo privilegio - di qualunque natura esso sia - iia un fatto naturale, e lasciar credere che la giustizia si raggiungerà nell'al di là o nello Stato etico; come torna facile al popolo non ancora uscito da minore età, credere a queste favole J)Cr accettare io buona pace la pro. 1>riasorte. Ma chiediamoci infme: La religio– ne ha forse mai risolto il problema della giustizia e dell'amore tra gli uomini? Tutto l'umano errare alla ricerca dell'Assoluto ha mai dato un:t conoscenza reale dell'uomo, o non ci ha piuttosto e necessariamente allon• tana ti sempre piì1 da questa? Ha mai realizzato libertà umana, o non piut– tosto strani ascetismi, intolleranze crudeli e tiranniche? ... Così, passando dalla critica dell~ Idee a quelle delle istituzioni (dal– l'autorità interiore alla nostra co– scienza: Dio - all'autorità esterio– re: Stato): Le Leggi scritte, aorte in origine col preciso BCOJ>O di difendere il po– polo dagli aristocratici « divoratori di doni >> come li chiamava Esioclo (VII sec. a. C.) hanno mai risposto a quello scopo, o non si sono sempre più complicate .alla difesa del pri– vilegio? Lo Stato, come la forma piìz pro• gredita di società (!), ha mai dHeso equamente tutti i suoi ci1tadini, o non è stato sempre - per sua intrin– seca natura - difensore di quella ca. sta che lo aveva fondato o conquista– to e 1o puntellava aella sua forza? Rivedendo la storia politica ne1' fatti, e liberandoci delle euggestio– ni di miti come la grandezza di Ro. ma, la gloria della Razza ecc. si ve– drà che lo Stato ha reagito sempre alle richieste popo1ari opponendosi con la forza., e cedendo solo quando 219

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