Volontà - anno IX - n.1-2-3 - 1 luglio 1955

Michele Mongione; quelli di Terrano,•a, con alla lesta Gaetano Di Bar– tolo Milana; <1uelli di Catania, e fra essi Giovanni Consalvo e l'universi– lario Pietro Basile; quelli di Vizzini, con J'agricoltore Francesco Bruno Curiale; quelli della provincia di Messina, e Ira essi Nino Puglisi, morto in seguito alle persecuzioni, Leone Mannozzi, Natale Fusco, Leo Gianco1a, emigrato in seguito ad incidenti che ebbero luogo durante un'agitazione di <'Ontadini, e !'allora giovane simpatizzante Vincenzo l\111zzone; <JuelJi di \iodica, con i contadini Vncirca e Polara, i ,qua1i 1 il 29 maggio 1921, alla lesta dei lavoratori furono falciali dal piombo fasci.sta; queJli di Lentini, t' particolarmente il picconiere Francesco Martinez, lungamente persegui– tato; quelli di Siracusa, infine, i qunli, nel corso del 1925, costituirono un gru1>1)0di azione rivoluzionaria - comprendente Umberto Consiglio, Mar– ,·cllo Cicero, Giuseppe Burgio, Alfonso Faìlla, Giuseppe Sirngo e numerosi ~impatizzanti -, riuscirono a trascinare centinaia di lavoratori, stanchi de– ~li abusi fascisti, contro Je « spavalde centurie)>, che periodicamente giun– ~evano a Siracusa daUa Romagna J>er imbarcarsi per Tripoli, e indussero il governo, jn seguito ai numerosi scacchi inflitti alla Milizia fascista, a fore imbarcare da Napoli le « Camice nere)>. Con l'istituzione del « Tribunale Speciale per In difesa deJlo Stato» e delle « Commissioni pro,•inciali per l'assegnazione deJ Confino di Po– lizia»,• (ler gli anarcl1ici la vila divenne es1remamente difficile. Coloro che per ,,arie ragioni non avevano potuto lasciare l'Italia,' ,·enivano arrestati e confinati; mcnlre i rimasti erano guardati a vista, continuamente fer– mali. diffidati, ammoniti.s Nonostanlc ciò, la propaganda in Sicilia venne 1 crr. la Ca::e11,1 Uf{icfofe dell'8 novembre 1926. 2 Nel 1926 e negli anni seguenti altri anarchici lasciarono l'Italia: Umberto Con– iglio di Siracuu, Giuseppe Fiducia di Siracusa, Filippo Gramignano e Salvalore Renda · di Trapani, 'ino Na1H>li1anoe Mari•ello Natoli di Palermo, Vincenzo Mazzone di Mes– ,in11 CCC, Nel 1926, Nino Puglisi (li Libri:u:i, scriveva a Leo Ciancola a Miami: « Dopo 1anti anni trascorsi dacchè tu 1i allo11t:m:111ti dalla terra !U cui !i sono abbattute migliaia di bufere, colgo l'occasione per scriverli, per dir1i che ancora tono al mio pos10 di bat– ,a~lia. Nessuno valse a ranni piegare la fronte. Err.:1n1cdi paese in pae,e, dopo che lerminiii quella the la socie1ù auuale chiams condanna reslriuiva: in un momento di meato ncooglinumto, rifaccio tulio il mio paua10; e ripenundo auravcuo un sogno vago i giorni ili mia vi111politica trasror!i insieme a te ed ahri, il cuore m.i Pnguina, e mi domando: do\'C sicrc fuggiti? Rcslo ramingo e solo in quc~1• terra, culla millenaria tli impom1rc, eh.: il sangue di tami m11r1iri 11011 è valso a cancellare, qui, dove g]i uomini più abietti, in forma di u1111 immensa piovra, ·succhiano il sangue di un popolo ... • (dr. L. C1ANCOI.A, Cli sconosciufi, in Atlunala Mi,Refraltari, 3 mar1,o 19,15 (a, XXIV, n. 9). Nino Puglisi morì durante il ven1ennio nel Manicomio criminale tli BarceJlona, dov'cn ilato rinchiuso dal regime. :i Ricordiamo i confinati Nino Ca1alano e \linccnzo Mano di Maura, Michele i\fon- 35

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