Volontà - anno IX - n.1-2-3 - 1 luglio 1955

Questa attività individuale dello Schicchi, comunque viziata e con– lradittoria - specialmente perchè tendente, intorno al 1921-1923, al fronte di tutte le forze rivoluzionarie per stroncare il nascente fascismo -, arric– chiva di nuove reclute, più o meno mature politicamente e socialmente, il Movimento anarchico che già di per sè annoverava estese simpatie in tutto il Movimento socialista diciannovista isolano, alimentato in parte ri– levante dalla pubblicistica libertaria e agitante, per ciò appunto, i motivi dell'anarchismo. Proprio per le deficienze « istiutiviste >> degli anarchici, caratterizzate da una miriade di azioni rivoluzionarie -slegate, e perciò più facilmente represse daJle forze di polizia, era comunissimo il caso del nominale ma non effeuivo gruppo locale, costituito intorno a qualche forte personalità, !a quale praticamente impediva qualsiasi metodico impegno associativo– funzionale fra i gruppi e nel gruppo, conformandosi aUa posizione di Paolo Schicchi, che per molti versi rappresentava 1'Anarchico. Era questa, in fondo, Ja realtà del Movimento anarchico siciliano, ovunque esistessero gruppi nominali: a Palermo, come a Bagheria, a Casteldaccia, a Collesano, a Trapani, a Castelvetrano, a Mazara, a Salemi, ad Alessandria della Roc– ca, a Burgio, a Lucca Sicula, a Naro, a Ribera, a Sciacca, a Caltanisetta, ;t Terranova, a Vittoria, a Lentini, a Francofonte, a Catania, a Grammi– chele, a Paterriò, a Vi.zzini, a Messina, a Librizzi, a San Piero Patti ed altrove. Dove, invece, - come a Girgenti, a Marsala, a Modica e, particolar– mente, a Siracusa - i gruppi annoveravano un numero notevole di operai politicamente e socialmente maturi e, quindi, aderenti alle locali esigenze e possibi.lità e necessariamente impegnati nella partecipazione al Movi– mento operaio, ivi le affermazioni dottrinali proposte da un Di Mauro e su1>erficialmente accettate dagli altri, venivano accantonate e superate da una coordinata atth•ità propagandistica e rivoluzionaria, che trovava nelle masse lavoratrici il proprio naturale terreno di diffusione. A Siracusa, l'anarchismo cominciò a diffondersi immediatamente dopo la prima guerra mondiale, per la propaganda espletata da alcuni socialisti, fra i <1uali circolavano le opere deJJa piccola biblioteca del vecchio _.mar– chi.co Emanuele Maieli, da poco rimpatriato dal Brasile, cd ai quali perve– nivano giornali ed opuscoli anarchici, spediti loro dal siracusano France– sco C:1p1mccio, emigrato a Firenze. Il bracciante agricolo Maieli ed il 1>illore-dccoratore Cappuccio contavano numerosi amici fra gli operai ed i contadini iscritti alla local'l sezione del Partito socialista, e, nonostante fosse opinione comune fra i socialisti - i quali coltivavano genericamente e rnopagandavano i prinCipi anarchici - che le condizioni dell'isola im– ponessere a tutti i lavoratori di rimanere nelle file del Partito, per ovvi motivi tattico-ambientali, fu proprio da costoro che vennero fuori i primi 32

RkJQdWJsaXNoZXIy