Volontà - anno IX - n.1-2-3 - 1 luglio 1955
e per la lotta, rischiand-0 molto spesso la vita e la ]ibertà e pagando sempre di persona. Per temperamento esuberante, riteneva un'imperdonabile vi– gliaccheria sottrarsi al pericolo, sotto qualunque forma es.so si presentasse. Era ed è sempre rimasto un vecchio anarchico dell'« Epoca eroica> e, da buon siciliano, nutriva un profondo senso dell'onore, inteso alla ma. niera siciliana, che lo trascinava ad emettere sentenze troppo arrischiate e soggettive; e non solo nei riguardi dei nemici deU'anarchismo, ma al– tresi di quegli anarclrici che avessero assunto atteggiamenti piì1 o n1eno con• trari al suo modo di concepire l'anarclùsrno. Diventava a vohe, in altre parole, il sacerdote che appron e condanna; e tuttavia, trasudava da lui quella manifesta buona fede e quella profonda e rude lealtà, che lo rende– vano caro a chiunque lo conoscesse. Nel primo dopoguerra, Paolo Schicchi prestava un'auività propagan– distica individuale iotensiss.ima: oltre i contatti costanti con i compagni di ogni centro deU'isola, ai quali forniva giornali, opuscoli e consigli - particolarmente richiesti io (JUCÌ difficili momenli -, e le ininterrotte cor– risponden1,c con parecchie individualità della penisola e dell'estero; pre: senziava, insieme con altri anarchici di Palermo,1 le innumerevoli agita– zioni operaie e contadine che avevano luogo nel suo circondario e trovava il tempo, altresì, per pubblicare e diffondere vari numcri•unici, prima, ed un periodico quindicinale, poi, il quale veniva soppresso de!lìnitivamente nelJ'ottohre 1923. Dal.la seconda metà del 1920 ai primi del 1921, ,•enivano pubblicati a Palermo o a Collesano, per la redazione di Paolo Schicchi, i numeri unici La 7.oljara, Il Piccone e La Zappo, i cui titoli danno suf:ficiente rag• guagli sulle lotte che lo Schicchi ed i suoi collaboratori sostenevano;' il 6 giugno 1921, iniziava Je pubblicazioni quindicinali Il Vespro Anarchico, compilato da Paolo Schicchi e Nino apolitano, con la collaborazione di Ugo Fedeli. c diffuso in Sicilia da numerosi anarchici e socialisti, entu– siasti dello stile barricntiero del giomnle e legati sentimcntnlmenlc al « Leo– ne cli Collesano », come lo Schicchi veniva designato clngli amici:' L'occupazione della terra eia pnrte dei contadini, il problema delle zol. fare siciliane, gli abusi delle clicnt.ele locali, i vizi « coslitutivi » deJla mo– narchia e della casa Savoia, l'azione pro, 1 ocntoria delle « S<(Uadrefasciste • e l'incitamento aJl'azionc diretta popolare e rh 1 oluzionaria erano i princi– pali motivi agitati dal periodico; e, pertanto, le persecuzioni della P. S. contro i suoi redauori e diffusori ed i sequestri ordinati dalla MagisLratura furono ta'li, da dare al Ve5pro Anarchico quel carattere di semi-clandesti– nità, che molto spesso provocava richieste maggiori da parte degli operai. 1 P11r1irolarnicntc c<1nMarcello .Na1oli, Nino Nnpolit:mo, Sah•11orc T:1vormina. 2 (;fr. U. FEDELI, Cio,·,wli, rii;iJtc, numeri uitici anarchici stampati in ituli411odal 1914 a1 peri.odo clande,srino, in Movimento Operaio, giugno-luglio 1950 ~A. li, n. 9-10)• .3 Sul Jlespro Anarcl1ico, cfr. U. FEDw, cii. 31
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