Volontà - anno IX - n.1-2-3 - 1 luglio 1955
11tativicini in carcere, al confino o con i quali avevano combattuto contro il rascismo. Questo avrebbe facilitato possibili contatti futuri. Ma anche in questa direzione ogni tentativo fini per naufragare, appena si eercava dì passare dalle persone alle associazioni. Non si trascurò nesswto contatto, nessun incontro in cui potesse esservi scambio di idee e da cui potesse sorgere intese per ]avori concreti. L'unica effettiva possibilità di tentativi d'azione comune Cra diversi (u nel camp9 culturale. Si costituirono Centri di orientamento, Circoli goliardici, Uni– versità popolari, Circoli di Studi Sociali, mollo SJ>esso ad iniziativa di anarchici ma con iJ concorso di uomini di diversa lede politica. Ricordia– mo che A. Borghi sbarcando daJI' America nell'autnno del 1945 potè svolgere tre conferenze all'Università di NaJ>oli sul tema « Il Sindacalismo » appunto perchè degli anarchici partecipavano ad un' associatione culturale fra di– versi di questa città. Ed un poco più tardi uno di noi potè in una Sede socialista fare un'esposizione deHe idee anarchiche che interessò molto viva– vementc un numeroso pubblico non anarchico. Persino nel campo della soliclarielà c'era stato un tentativo « collaborazionista » cercando di dar vita ad un campo di giochi che doveva sottrare l'infauzia all'abbandono, in cui si trovava, o toglierla al (urto, al mercato nero, o ai bassi servizi a cui serviva. Di questa iniziativa, ricordiamo, demmo notizia persino a G. Salvemini che si trovava allora in America, che la trovava utHe e ci incoraggiava a realizzarla. Ma tra i promotor: ci furono poi coloro clìe preferirono le solite opere assistenziali o le elemosine interessate dei loro risJ>ellivi partiti. Anche ne] campo della solidarietà la cattiva erba de1la politica faceva neufragare tutlo. Sappiamo invece che i nostri compagni, in altri posli, si sono mostrati 1empre generosi verso tutti, e mai hanno negato la loro solidarietà verso il debole o verso chi era vittima di un 'ingiustizia. Nelle Puglie i nostri com– Jlagni erano molto attivi non solo in seno ai gruppi (nel lavoro di orga– nizzazione, di diffusione della stampa, di conCcrenze, di distribuzioni di manifesti, ecc.) ma proprio in tutta la vita locale. Essi prendevano inizia– tive per alleviare le triste condizioni economiche di paesi dove la lame a\·eva sempre regnato e che dopo la disastrosa guerra, vi regnava da so– vrana; reagivano energicamente contro gli arbitrii, le violenze o le ingiu• stizie delJe autorità o dei padroni, non importa contro chi fossero diretti; si opponevano operaie proclamando l'autonomia di azione dei lavoratori. Qualsiasi cittadino che avesse bisogno di protezione di difesa contro l'au• torità o di solidarietà morale e materiale era certo di t•rovarle presso i no– stri compagni. (Tutti i compagni che parleciparono al convegno nazionale di Canosa del marzo 1948, ricorderanno l'atmosfera di simpatia dj cui ci sentimmo circondati da parte della popolazione: era una simpatia che i nostri compagni di Canosa si erano guadagnati con la loro opera svolta tra Ja popolazione). Quanti eravamo allora al lavoro, cou amore, entusiasmo e fiducia nel- 23
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