Volontà - anno IX - n.1-2-3 - 1 luglio 1955
necessario un incontro allargato per prendere accordi di lavoro più eflì– eaci e nello stesso tempo chiarirci io franche discussioni le idee e gli at– teggiamenti. Già c'erano stati altri convegni locali: a Cosenza il 5-6 giugno, a Napoli il 19/20 giugno, ad Andria l' 1/2 luglio, a Bisceglie il 30/31 luglio, a Canosa il 21-22 agosto. Da tutti questi incontri risultava chiara )a co– mune voloulà di un convegno 1>iùampio che venne fissato per il 10/11 set– tembre n Napoli, a Piazza Nazionale 96, cioè in casa di Armido Abbate. Quel primo convegno riunì i rappresentanti di quasi tutti i gruppi1 al– lora esistenti <la Roma alla Calabria e nonostante le ditfìcoltà delle comu– nicazioni (le ferrovie funzionavano con un servizio ridottissimo) i presenti furono parecchi e le discussioni animate ed interessanti giungendo a defi– nire con sufficiente chiarezza un orieotamenlo anarchico, (nel senso di sem– pre, cioè nella volontà di combattere lo Stato e la Chiesa e nel ripudio di <1ualsiasi forma di autorità) in un insieme di propositi atti a farci por– tare contributi positivi 1>crtutto il lavoro di ricostruzione sociale che fer– menlavn nel caos del tempo. Nel corso delle discussioni furono anche esa– minate le concJusioni formulate in riunioni realizzate durante il ventennio fascista: un conver:no che aveva avuto luogo a Sestri Ponente nel 1942, ani– nrnlore Emilio Grassini (un altro dei buoni che abbian10 perduto); un al– tro avvenuto a Firenze nel 1943 tra compab"lli di tutte le regioni da Milano a Roma, ed un terzo, pure del 1943, tenui.osi a Ventotene tra compagni ivi confinali. Ci si potè rendere così conto che qualche incertezza cd onche confu– sione (specialmente per <1uello che riguardava l'atteggiamento anarchico di Ironie aUe collettivizzate organizzazioni del movimento operaio) esiste– va in mezzo a noi. Non c'era di che stupirsi: ognuno aveva vissuto in espe– rienze proprie e diverse il ventennio, molti eran rimasti a lungo lontani dall'Italia. Ma il necessario processo di chiarificazione si iniziò iu quel Con– vegno. Le sue deliberazioui 2 vennero diffuse in tutta la 1rnrte dell'Italia allora raggiungibile e anche fuori d'Italia, e costituirono una piattaforma di ripensamento, che permise anche ai lontani di considerare i problemi ed apportare il loro aiuto di consigli e chiarimenti. La nostra stampa Dopo il convegno di Napoli iJ bisogno di una stampa nostra s'era più che mai fatto ~entire. Le 5.000 copie di « Rivoluzione Libertaria,- erano sempre esaurite, lette e discusse nei gruppi, fatte circolare. Quando tale giornale clandestino venne a cessare, dalle Puglie, daHa Calabria, dalla Lucania, dall'Irpinia, dal Lazio, da1la Sicilia e dalla Sardegna ci venivano 1 L1 Sicilia non po1è eucrc rappresentata perchè (vedi teucra di P. Schicchi a pag. 63) i compagni ,iciliani avevano tcnu10 un loro convegno nei giorni 3.4 1euembre. Un Tiaggio dalla Sicilia a Napoli richiedeva parecchi giorni. 2 Pubblicala in altra parie della rivis1a, vedi pag. 87. 16
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