Volontà - anno IX - n.1-2-3 - 1 luglio 1955
Già i partiti e la chiesa erano all'opera da tempo, con una dovizia di mezzi che ci riusciva inspiegabile (o troppo spiegabile). Avevamo perso già troppo tempo. Bisognava raggrupparci, riprendere la tessitura di quella t('la d'azione che il fascismo si ilJudeva di avere distn1tto mandando tanti di noi o in prigione o al confino o alla morte. Ed Armido Abbate era, a Napoli, l'uomo pili indicato per questa paziente opera di rinascita: per la stima e l'affetto di cui era circondato anche tra avversari, per ie cono– scenze che aveva non solo a Napoli ma anche nella regione ed in tutta l'l1a1ia. Ed egli diventò difatti il cuore del nostro gruppo, injziato con una diecina di aderenti - e )a sua casa (in piazza Nazionale 96) 1s sede delle nostre riunioni. Si giunse così a pubblicare, sull'unico giornale quotidiano allora slam. pato a Napoli (« Il Risorgimento», del 25 maggio 1944), il seguente co• municalo: << Si è costituito in Napoli. u,i Gru.ppo Libertc,rio che rculuna vecchi. militanti della libertà di t.utt.e le regioni d'Italia. Esssi intendono ripreu• dere e segu.iwre l'opem crit.ica e costruu.ivc, di Bakrmin di Malatesta di Berneri <lpplicandone i concetti ed i propositi alla situazione presente e desiderano mettersi. in contc ,t.to con chiunque condivida tale orientamento. Sede provvisoria.: Pia:zc, Ne1zio11ale 96 • Napoli>) Napoli, 25 maggio 1944. Per il gruppo Libertario ZACCARIA Questo comunicato ha una piccola storia. L1 una prima stesura noi avevamo parlato [rancamento di « gruppo anarchico >1, perchè volevamo prnsentarci per qne.llo che eravamo. Ma l'allora direttore del giornale, anch'egli amico, ce lo rimandò avvertendoci che la censura alleata era ame• ricana, che non avrebbe certament~ permessa la pubblicazione con quel nome - e ci consigliava di darci una definizione diversa. Perciò lo rifa. cenuno come « gruppo libertario >l. Ma a parte la sua piccola storia iniziale, quel comunicato ne acquistò successivamente una più imJ>ortante: chè ebbe una eco via via maggiore non solo a Napoli ma anche nei. paesi della Campania, poi in regiooi Jimitrofe ed infine giunse anche in Sicilia in Calabria in Puglia, rimetten– doci tutti in contatto. Con esso si aprì uno spiraglio d'azione possibile ad uomini che do1)0 a,•er sofferto per vent'anni si ritrovavano isolati e senza possibilità di far nulla secondo se stessi. Altri « gruppi libertari» lttrono così costituiti a Pozzuoli, a Torre del Greco, a S. Maria C. V. (dov'era un altro dei veramente buoni compagni, Salvatore Ciglione, ora anche lui scomparso), poi nel Salernitano ad opera di Ernesto Danio, in provincia di Avellino attorno a De Marco e a S. Diana ed, in altre località isolate. Intanto, indipendentemente da noi, compagni della Calabria, delle Pu-
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