Volontà - anno IX - n.1-2-3 - 1 luglio 1955

le migliori e le più. solide costituzioni hanno anch'esse fi11oraresistilo bene. No,,. f" 1 è ,l,,bbio che la nostra riunione non. è più che una questione di tempo, di /H1,Zic1i.::.a, d' ostina....-ionee di fiducia nel suo destino. Se voi ve– dete per caso il mio vecchio zio Pio, del quale sono senza notizie e che mi /aam10 detto che sia molto malato, vi prego di. ricordargli il mio in– dirizzo (che è cambiato) e di fargli i miei affettuosi saluti e quelli della mia famiglia. No11ostant.e la distan:a, le difficoltà di ogni genere di circolazio1te e d'informazio,i-e, sappi.ate che c'è un po' ovunque degli ami.ci e dei compa– gni <l'i<lee, e se questo pensiero può aiutare, voi ed i vostri, attraverso /,e amarez;e <lioggi, sarei sodisfatto di avervelo trasmesso. Ogni settimana che passa ci porta un poco piri di s1>e.ranza. Ci saranno ancora giomi belli. a condizione di saper att.ingere in noi stessi le energie della salvez:w. A be,1, presi.o, cara cugina, il piacere di leggervi e di avere qualche dettaglio su quello che voi state facendo. E, naturalme111e, se voi pen.$ate che ,wi possù.mw, <li qui, foviarvi qualche cosa di generi alimentari che vi ma,1cmt0, 11011. esit.ate a farcelo sapere. Fraternamente e fe<lclmentc A apoli, allora, ru l'incontro casuale con uno dei« dirigenli » del. Ja ricostituita centraJe sindacale li. bera (la CGL, allora avvi:mte un'al– ba di azione sindacale autonoma, im– J)iantata tra i Javoratori di varie in– dustrie con una tenace propaganda da Genti.le a Villone) che procurò il punto di 1rnrtenza: l'indirizzo di Ar– mido Abbate. Era Armido Abbate un :marchi. co di vecchia data, ferroviere d'ori– gine, licenziato dallo Staio fascista nelle note purghe a causa dell'aui. ,,ità note,,ole data al vecchio Sinda– cato Ferrovieri, rimasto da allora a Napo I i senza mai deflettere dalle sue idee nonostante le persecuzioni te• naci del regime. Egli s'era mante– MARCEAU P1vERT nuto in contatto con i 1>ochicompagni che vh 1 evano nella città e nei din• torni. Fu per noi una scoperta preziosa. A parecchi anni ormai dalla sua scomparsa, è sempre con viva commozione che pensiamo a lui, che sen– tiamo cosi grande il vuoto della sua mancanza. Ansiosi come noi eravamo Jj stabilire contatti, di rimetterci al lavoro, l'inconlro con Abbate fu come una sorgente benefica.

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