Volontà - anno VIII - n.12 - 15 aprile 1955

stcnzc) Ja stessa arte di (( vincere e convincere >). 4 « Vincere e convincere », suppone iu ultima analisi l'unione dei pote• ri temporale e -spirituale ..Di tutte le sette diventate chiese militanti e poi chiese trionfanti, ce n'è una che ha spinto fino in fondo la logica del cesarismo- papismo contemporanea– mente aHa fiducia fanatica nella sua p_ropria forza e neJla sua propria ra– gione, confuse nel medesimo princi– pio di diritto divino. Si tratta della eh iesa « marxista » ortodossa. La dottrina bolscevica è professata nel mondo come religione di Stato nel– l'Eurasia e come crociata conquisltt• lrice (< in pal"tibns infidelium » nel resto del mondo, da circa un mi– liardo di credenti reali o immagina– r.i. Se si pensa al minuscolo cena– colo dell'ISKRA (La Scintilla), da cui è 1rnrtita la scuoJa leninista cir– ca uu mezzo secolo fa, si è confusi di meraviglia davanti alla potenza di espansione della « Nuova fede >>l, materialista e dialettica: e si spiega anche l'abbondanza dei megaloma– ni ingenui (preti-operai compresi) pronti a riscrivere sotto mille e mil– le forme il testo sacro de] Manife– sto Comunista. del 1847, che fu al– l'origine del miracolo. E tuttavia lo esempio stesso del marxismo bolsce– vico è schiacciante per chi pretende ridurre all'unjtà di una nuova cat– tolicità il paganesimo o il protestan– tesimo illimitato delle vedute e del– le tendenze umane. Due generazioni sono cresciute in URSS sotto il pote– re monolitico de] Partito-Chiesa- 1 Così qualificata dallo Acrittore polacco emigrato Czeslaw, nel euo libro uThe c1p- 1iveMind » (La mente prigioniera). 678 Stato che modella a suo piacere i cuori ed i cervelli. Ma non passa un anno senza che una rivoluzione d.i palazzo - delle scomuniche in mas– sa seguite da deportazioni - dei processi di tradimento e d'eresia. -scuotino l'impero totalitario della Nuova Fede e non maniCestino l'e– terna opposizione dei buoni e dei cattivi angeli, perpetuando quella apocalissi della guerra civile alla quale Lenin credeva di aver messo un fine nell'ottobre 1917. 5 Ma c'è ancora di ,più. Anche am- messo che nessun scuotimento fos– se trasmesso alla struttura pan-statale (indefinitamente rafforzata da tren– tasette anni) dalla forza centrifuga e sovversiva che essa schiaccia, la sola esistenza di questo apparato gigan– tesco e sempre crescente di proga– ganda e di repressione sarebbe suffi. _ciente a denunciare il fallimento del sistema .. Proprio è necesario tanti miliardi di libri obbligatori e tanti milioni di baionette per arginare giorno per giorno ciò che, in una so• cietà (< senza sfruttatori », la teoria marxista considera come delle sem– plici ((sopravvivenze >) senza basi so– ciali reali, l' « individualismo >), cc l'idea cosmopolita )), il « sioni– smo >1, la « superstizione religiosa », ed altri anacronismi? Lo Stato sovictlvo non chiede tut– tavia ai suoi soggetti che di rispet– tare 1a forza e di credere in essa. ciò che è ben la cosa pili facile a tut– te le masse, e la ,più comune a tutti i po poi i del mondo. Noi, che appor– tiamo la più difficile delle esigenze, come potremmo sperare di fare l'u– uanimità attorno a noi? Vi.ncere e convincere -sono qui due cose con– tradditorie. Bisogna scegliere.

RkJQdWJsaXNoZXIy