Volontà - anno VIII - n.12 - 15 aprile 1955

d1e per loro stessi. Cosa che, :,econ– do noi, il Lombroso, nemmeno in (fUCsto caso avrebbe dovuto ammet– tere, anche per non dare possibi– Jità alla giustizia togata, di potere usare cd abusare delJa ... scappatoia scientifica per eliminare soggetti in– comodi ai Poteri costituiti. In considerazione dello scempio che la « legge » controllata dallo Stato rn della Giustizia; per tulli ;;li abusi di potere che si commet- 1000 dai custodi di queUa Jegge; per tutti gli errori giudiziari nei con• 'rron1i delle vittime; per tulti gli orrori do,•uti alJa incomprensione di quell'abisso che è la psiche umana, noi siamo sempre stati per l'aboli– zione ciel Diritto venale. 1 Senonchè, riClettendo su qnt:i vec– cb i proposili, Saverio Merlino, nel libro sopru citalo, scrh•eva: « L'mri– mo nostro è straziato dallo S/>ettaco– lo dello scempio fatto della gitut.i– zia da. coloro medesimi clie ne do– vrebbero essere i custodi gelosi e gli assertori inflessibili. « Il nostro disgusto è tale che sia– mo indotti a donumdarci se f>Cr m;– venturn, non si. possa fare a meno cli ,,uestp apparecchio, che ha frmzio- 1wto, funzio,ui e forse funzionerà an– che per l'm;-venire così male, che pa– n• fatto apposta per attutire e sof– focare nell'animo 1m1an.o il .senti– mento innato e sempre rinascc11te dPlla giustizia. « In vcrit.<i,se se ne potesse fare t1 m e,w, come molti dicono che .sipos– stt fare, !ti conclusione di questo scritto st1rebbe: aboliamo la giusti– zia penale e ci.vile! 1 Ci1iamo solo Lu1c1 ,MouNAH1con il suo e,; 1'ramomo ,lei clirirto ,~noie ». « Met la cos1t è più /Cfcifo " dire che a fare! Uua forma di giustizia, un modo di ri.solverc le co,1trouersie che sorgono /rn privati (ne cives ad arma ,•eniant), una difesa contro la delin<JU.Cnzo è necessaria ed indi– spensabile in ogni società avvenire. (( È troppo semplice offer,,wre che con l'aboli.zione (le/la proprietà in– clivU/u,tle, con l'catua.zione (li uu qualunque sistemci di sociali.smo, O• gni contrasto d'interessi fra ùulivi .• dui sarebbe elimimao, e le caiLSe più comuni della ,Ieli11<1ue11:.,, (mi– seri<,,ignoranza, avfrlità di lucro) sa– rebbero rimosse, cosicchè verrebbe– meno la funzione degli organi giudi– :iari e di polizfo e quindi ogni rn– gioue di loro esistenza. (< IA, verità è che una società qua. le noi possiomo preconiz:.arla., dalla quale cioè siano elimi,wti le grandi ineguaglUmze di condizione e quin– di i contrasti d'i,u.eresse e/te afflig– gono e deturpo110 la .società attuale, scomparira11no o .si rifaranno olcune specie di delitti: ma no,, tutte le cause della delinquenza. Oltre, a' de. liui passionali. che potrmrno sempre commettersi, ed oltre ai casi di clla.– vismo, e a forme di parassitismo, che pur bisognerà. combatt.ere, si ma– nifest.ermmo nella società futura con– fitti d'interessi o i,ulividuali. o col– lettivi o nuove forme di delinquetJ.• za corrispo,ule11ti ,,, · nuovi rapporti sociali». lntanto, anche sotto il regime bor. ghese ]a Giustizia non ha saputo as– soh•ere il $UO compito. Quando la giustizia togata ha nel– le mani dei soggetti sospetti di sov– versivismo, essa cerca il modo di non farseli sfuggire, sicura che con 719

RkJQdWJsaXNoZXIy