Volontà - anno VIII - n.12 - 15 aprile 1955

la negazione delle cellule primitive, nè la quercia la negazione della ghianda. Così, le diverse forme di società sono sempre Ja continuazio• ne della società e l'etica esiste nelle colonie animali e nelle famiglie de]. le scimmie. Ma abbiamo già deuo che chi combatte è obbligato a sforzare gli argomenti, i ragionamenti o le ma. nifostazioni verbali per fare accetta. re ciò cl,e egli crede giusto. Altri l'hanno fatto più di Bakuoin. Ciò che importa è Ja verità dell'idea ge. ncrale e non le contraddizioni tra gli argomenti secondari. Anche quando una giustificazione è d.iscu• tibile, se Jo scopo è buono e se la giustificazione è necessaria per rag• giungere <111ello scopo, colui che se ne serve ha ragione. La pedagogia non ha queste piccole astuzie? e co– lui che si sforza di condurre l'urna• nitì1 a destini pili alti, non è an• ch'egli ,un pedagogo per quei grandi fanciulli che sono gli uomini?). La Jinea generale deUa genesi del. l'etica tracciata da Bakunin è tanto 1;iusta quanto 'beUa. L'uomo viene rcnlmente da un antenato bestia, te cugino del gorilla » e tutto il suo progresso perfettamente naturale per ciò che è inerente alla sua pro• priR natura, lo spinge ad umanizzar• si nel senso pii1 nobiJe della parola. « Ma dal momento che si accetta 1111cstaorigine animale clcll'uomo, tutto si spiega. La storia ci appare allora come la negazione rivoluzio• naria, spesso lenta, apatica, addor. mentata, qualchevolta aJ:>passionata e potente, ciel passato. Essa consiste vrecisamente nella n.ega::ione pro• &rcssi'.va dell'animalità primitiva dell'uomo con lo sviluppo della sua umanità. L'uomo, beJtia feroce, cu• gin.o del gorilla., è partito dalla notte profonda dell'istinto animale per ar. ri.vare alla luce dello spirito, ciò che spiega in. una maniera del tutto na• turale le sue divagazioni passate, e ci consola in parte clei suoi errori presenti. È partito cfolfo schiavitù animale, ed ha attraversato la schict– vitù divina, termine transitorio tra la sua animalità e la sua umanità, e cammina oggi alla conquista et.I alla reali::::a;;:;iorie d lla sua libertà unw• na. » 1 • •TeJl'insieme dei bipedi che popo– lano j} g1obo, come l'etica ha fatto la sua apparizione? perchè g1i uomi– ni hanno dapprima fondata una pra• tica morale per quanto ridotta, e poi dei 1>rece-ttibasati sui costumi, o su]. le credenze o stù1e religioni, ed in– fine i sistemi che ne sono derivati? Abbiamo già detto che per Baku– nin ogni progresso individuale, tao. to materiale <1uantomorale, è il frut• to della vita collettiva. Se l'uomo ha evoluto dall'animalità all'umanità è grazie alla società: « L'errore com1me e fondamentale cli tutti gli idealisti, errore che è d'altra parte una co11seguem:amol– to logica cli. tutto il loro sistema, è di cercare la base nell'individuo iso– lato, mentre essa non si trova e non può trovarsi che negli individui as• sociati. » 1 • Infatti, prima di essere un modo di comportamento verso l'universo, un problema di dignità verso se stes– si, Ja morale riguarda Jn vita e l'at– teggiamento di ciascuno verso i suoi simili. Non c'è problema morale per 1 Dio e lo Stato. 693

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