Volontà - anno VIII - n.11 - 15 marzo 1955

falsa spesso la posizione clei lavora• tori delle aziende ». 1 Il lavoratore, sia delle piccole che delle grande aziende o de1le fah• bricbe o del campo, vive in un'atmo– sfera di paura ed è pronto ad accet. tare qualsiasi condizione che il pa– drone gli imponga, è pronto a ven– dergli le proprie opinioni, )a pro– pria Iede il proprio sangue, pur di continuare a lavorare. E questo è fascismo. Riconosciamo tuttavia che c'è una differenza t•ra la Repubblica clerica• le ecl il Fascismo. Per il fatto che non siamo in carcere, nè in esilio (non ancora ...) per il fatto che esi. stono dei partiti che noi anarchici possiamo scrivere, parlare, riunirci - sia pure dentro certi limiti e sotto sorveglianza - significa che esiste un poco di libertà. Ma quando una par– te del corpo duole è solo quella che conta. Così noi soffriamo e prole• stiamo per quelle libertà che ci sono derubate, per quei diritti che ci sono ancora negati e -dei quali ogni uo– mo civile non può {are a meno: per l'arbitrio che troppo spesso si sosti– tuisce alle leggi fatte e sottoscritte dagli stessi d1e le fanno applicare (i quali non provano nessuna vergogna !rasgredendo]e e non incorrono, bea. ti loro, in nessuna punizione). Ma ad eccezione di questo spira– glio di libertà, il clima politico SO• ciale di questi dieci anni non è sta– to molto diverso -da queUo fascista. I partiti, i capi, gli uomini di go- 1 Parole pronunciate dall'on. Rapclli d. c. alla Camera in seguito ad una inchiesta parlamentare sulle condizioni degli operai nelle rabbriche. verno che si sono battuti strenua– mente~ si sono battuti non per il be• ne del J>opolo, ma per la conquista de] potere, od anche per una so]a fotta cli potere o per un posto di comando. Ed è stato una lotta, di fronte alla quale quella dei ladri che si dividono i1 bottino, è ]impida ed onesta. Intrighi loschi, ricatti, o– mertà, rinuncie a principi, tattiche furbe (per non dire immorali), al– ]eanze contro natura, compromessi, equivoci, cioè sudiciume da provoca. re la nausea. Si sa che la vita politi– ca, senza un minimo di moralitit e decenza diventa pestifera. Ed è pro– prio que1lo che è diventata 1a vita politica in Italia. E lo è diventata e lo sta diventando sempre più per tutte le forze nemiche de] popolo, che sono in atto in tutti i campi. Una di queste Iorze nemiche è la Chiesa, che in questi d.ieci anni non ha pensato solo a costruire chiese e cl1iese ovunque (con il danaro di noi tutti italiani, cattolici e acattolici) e ad allargare il suo potere spirituale, ma si è in'fì]trata in tutta la vita po– ]itica economica sociale del nostro paese ed ora ne è )a dominatrice. Non c'è più nessun angolo che ne sia risparmiato. I comunisti, celebrando il 1oro de– cennale, si chiederanno se l'aiuto che essi hanno dato per l'inclusione del Concordato nella Costituzione, debba essere messo all'attivo o al passivo deUa loro politica? Fu certamente un grande errore, ma gli infallibili non lo riconosce• ranno mai; anzi con la loro dialet. tica arriveranno a dimostrare che fu una necessità ed un bene. Eppure, fu proprio l'accettazione del Con– cordato che rilasciò carta bianca alla 661

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