Volontà - anno VIII - n.11 - 15 marzo 1955

e la complessità della vita, perchè non avremmo il diritto ,di farlo? Perchè dobbiauio urtarci col criterio unilaterale e la censura del compa• gno A. P., per il quale un solo pen– satore anarchico su ogni dozzina ha qua1che va1ore, a parte Godwin che non ha realmente esercitata influen– za nel movimento anarchico interna– zionale? Io considero molto bene ogni pre– sa di posizione di carattere filoso– fico, spirituale e morale. E un fat– to tra gli altri fatti, e che conta nella storia umana come conta la ste• rilità o la feconditfl della terra, il clima tropicale od artico o tempera– to nello sviluppo la stasi o la non.– comparsa de11e civiltà. Nesuno ri– vendica pii1 di me, contro il sediccn. te materialismo storico - che è in realtà economismo storico - la di– g:1 iti1(le11'uomo che forgia il suo de– stino nella lotta contro l'ambiente naturale, contro l'universo se occor– re, e la sua scelta degli scopi e del– le strade che preferisce. Ma proprio nella realizzazione di tale destino, scelto volontariamente coscientemen- 1e intelligentemente - od almeno scelto con la partecipazione dell'in– telligenza - la scienza è uno stru– mento e nello stesso tempo una cau– sa ed uno scopo: la scienza, opera dell'intelligenza della dignità della volontà. Perchè anch'essa è una ma. nifestazione dello spirito. Come in tutte le cose umane, an– che qui v'è a) fondo una questione di misura. Tutte le produzioni spi– ritualiste, anche ]e religioni, fanno J>arte del tesoro creato dall'umani– tà. Ma anche tutte le tecniche, tut– te Je scienze, tutti i sistemi filofìci gnostici ed agnostici e materialistici. Ciascuno ha il diritto sopratutto tra anarchici di preferire un certo o cert'altro grado d.i scienza o di spi– ritualità, di scelta materialista o di scelta morale, che nel nostro tempo si completano o si interpenetrano nella sociologia. Ma l'insufficienza e la rivendicazione dei valori J>SÌCO• logici, tra cui Ja vo1ontà, sono sfor– tunatamente nel.la maggior parte dei casi solo il pretesto non 1>erun ar– ricchimento spirituale ma per una pigrizia generale, che genera un re– gresso anch'esso generale. È in Ita- 1 ia, ad es. che il « volontarismo » ha più successo. Ciò che mi hanno detto diversi dei militanti più in vi. sta che in ltnJia lottano veramente indica che è in tale paese, ove gli a– narchici son così numerosi, che i no– stri compagni sono più indolenti, sia nelle loro attività materiali che nel– le altre. Non discuterei cosi a lungo su questo soggetto della scienza in rapporto all'anarchismo se 11011 ve– dessi, se non sapessi - ed anche al– tri lo w~dono e lo sanno - che ri- 1mdiando la sc"ienza, le scienze, e l'esempio che esse ci offrono di stu– dio metodico, sistematico, sostenuto e pro(ondo quanto possibile, si uc– cide intellettualmente il movimento anarchico. Ed ucciderlo intellettual– mente è ucciderlo del tutto. I popoli europei ed occidentali non vivono intellettuamente della so– la vita SJ>irituale. Il loro genio è un ge!tio razionalista e sperimentale, co– slruuivo e positivo, rinnovatore, creatore incessante di forme, ricer– catore di verità, curioso di conoscen. za, a,•ido di penetrare e dominare la vita. Allontanarci da tali caratteristi- 651

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