Volontà - anno VIII - n.11 - 15 marzo 1955
srosti ad affrontare il rischio di un confronto con la realtà: a portare neJI'urbanistica Ja coHaborazione di tutte ]e fon.e attive della cuhura che vi sono implicate e ad escogitare i mezzi che rendano possibile una effet– tiva capillare partecipazione della co1lettività. I Grandi Sacerdoti ineffabili ·haTloo respinto la provocazione c,ln sdegno e non hanno risposto, ma gli altri - queUi che sentono l'opera dei tarli, che lavorano onestamente, che non coltivano segreti sogni di potenza - con approvazioni o con violenti dissensi hanno reagito ed ac– certato la discussione. A 1oro si può ripetere quanto uno di loro stessi ha detto pubblicamente: « Se tutto va male, rimbocchiamoci ]e maniche e al lavoro)). Ma lavoriamo su altre basi, rinunciamo alle posizioni di or– goglio intellettuale che abbiamo assunto e cerchiamo un effettivo contatto con fa realtà dei problemi che vogliamo affrontare. È ora di rompere )a barriera di omertà fideista che avvolge il Partito dell'urbanistica mo– derna e di sostituire aceordi atth-i e profondi alle alleanze passive e generiche. Il discorso rivolto al pubblico non è stato altrettanto efficace. Mentre i cortometraggi hanno avuto un'immediata presa - che sarà certo più ampia quando verranno proiettati nei circuiti normali - la mostra è rimasta diffici1e e in alcuni passaggi inaccessibile. L'artificio di portare, come in un film muto, le didascalie fuori azione affidando alle immagini il compito di evocare ed esprimere i concetti, •generalmente non ha fun. zionato. Il pubblico passava senza leggere, perchè non aveva voglia di leggere e perchè era attratto dal1a curiosità di sapere cosa sarebbe successo nella saletta che seguiva: la tecnica da padiglione deUe meraviglie, alla quale ci si era ispirati per attrarre l'attenzione del pubblico, il più delle \•olte ha 1finito per distrarlo e fargli perdere il !filo del discorse, che avrehhe dovuto seguire. Così la mostra è stata efficace per gli attenti che ]a per– corrt"vano con la volontà di capirla, ma quasi ermetica per ]a grande mag– gioranza dei visitatori eh~ a buon diritto non volevano compiere questo sforzo. Per questi è rimasta soprattutto la sorpresa dello spettacolo. Sarà ancora un buon risultato se i] ricordo di questo spettacolo po– trà a~sociarsi al ricordo dell'urbanistica; se ogni visitatore ripensandoci, anche distrattamente, potrà conservare il sospetto che l'urbanistica non è una 1>roposta di sistemazione deHa rete viaria o una composizione di palazzi monumentali, ma un complesso e drammatico problema del nostro tempo in cui tutti, ed anche lui stesso, siamo ormai coinvolti. GIANCARLO DE CARI.O Il discOr$O si ri/eriM;e alla recente, e,: Mostra di Urbani$tica » organiuata per la X Triennale di Milano da G. De Carlo, C. Doglio e L. Quaroni. lo Mo$tra ha e$posto un insieme di c1iiare idee, alle quali era agg1)mto - non ta11to ci paTe per renderle pi,ì chiare quanto per tentare i visitatori ad arre.,urrvisi ed a pen. 639
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