Volontà - anno VIII - n.11 - 15 marzo 1955
cooperativa autonoma delle P.T.T. si sculc bene eh 'egli presenta con queUo un campione di una società nuova, che esclude lo Stato onnipo– tente cd inumano borghese ed a(. (arista. Quando un dato u: organizza– tore » preconizza un f>OOl delle in– dustrie tessili europee, che porta al– Ja limitazione di tutte le imprese marginali e aU'olferta massiccia dei prodotti al prezzo di costo minimo, ad una popo]azione di 150 milioni di consumatori dotati di un alto po– tere di acquisto, l'orizzonte si allar– ga. Quando il proC. Lasserre presen– lll al Consiglio Economico un pro– getto di aiuto e di sostegno a tutte le i11iziati,•e di organizzazione coo– verative e comunitarie, di produzio– ne o di <Ustribuzione, un soffio nuo– vo pare aerare e rinfrescare la mo– notona litania delle rivendicazioni immediate tradotte in progetti di Jegge 1 • Il peso di queste minoranze qua– lificate generalmente di idealiste dalla gente di spirito pratico incam– minate verso la rovina, conta poco in confronto del fardello delle ren– dite eterne, dei privilegi ereditati e delle posizioni particolari dikse con il danaro di tutti. Parado88o dell'azione operaia Lo sciopero o l'agitazione opera– ia si fanno 1>erio11>edire)e diminu– zioni dei salari reali provocati dal– l'inflazione, o per opporsi al.la ri– duzione di vantaggi acquisiti, o nel migliore dei casi per profittare di certi periodi di euforia economica, 1 11 progetto ru respin10 dai ,·oti uniti del CNPF e della CCT comuni!ta. localizzata, cd aumentare il livello Ji vita dei salariati di un'industria determinata. La quesl.Ìone dell'ere– dità del capitalismo e delle sue for– me di produzione non si pone, .il. meno negli scopi perseguiti dall'a– zione sindacale. Gli obiettivi tenuti di mira non sono considerati come delle tappe della trasfromazione del sistema di proprietà con una parte~ cipazione dei salariati alla gestione delle imprese e dei servizi. Persino il movimento cooperativo è giudica– to dalla maggioranza dei suoi affi– gliati come un mezzo di protezione contro lo spirito mercantile, o tut– t'al pili come un metodo proprio a limitare la J>Otenza delle imprese commerciali, ma mai come uno stru– mento di conquista nell'insieme dei circuiti di distribuzione. Tra le risoluzioni generali sul di– venire desiderabile deUe strutture sociali e l'azione quotidiana, non c'è nessun legame, nessun rapporto voluto. I grandi movimenti di ri– volta che avvengono di tanto in tan. lo non riescono a modificare l'f'-6- scnza delle costruzioni sociali. Tra la concezione della rivoluzione a– pocalittica e l'idea giacobina di tra– sformazione con lo Stato, Ja rottura un tempo teorica, si inscrive nei !at– ti, Coloro pure che si dichiarono se– guaci di Pelloutier - il quale aveva concepito delle organizzazioni di J>roduttori che rispondevano alla ne• cessità della difesa ma che si presen– tavano anche come candidati alla ge– stione - non agiscono, pur in condi– zioni favorevoli, come dei continua• lori (edeli al pensiero originale. Ai partiti si domanda, ai partiti si rimprovera di n1odifìcare certe strut• ture essenziali. Così, non bisogna 631
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