Volontà - anno VIII - n.11 - 15 marzo 1955

produttività sono rovesciati negli a– bissi insondabili delle imprese .fiori– te nel XIX secolo, musei costosi di ricordi senza interesse, così come la esperienza delle offici.ne di tessili della vallata di Masevaux ne è un c11ttivo esempio. Gli esperti patronali americani rimproverano ai colleghi lrancesi la loro mancanza di coscienza sociale. Gli organizzatori di sistemi di ven– dita sono spaventati dalla incoscien– za manifostata dalle potentis.sime (e– derazioni di alimentarie al dettaglio di Francia e di Navarra. I militanti dell'AFL e del CIO incitano i loro compagni dei sindacati liberi a ri– vendicare di più e di continuo, per– chè vedono in questo metodo ·il solo mezzo J>erpungere un patronato Jli– gro.1 Questi saggi consigli rimangono lettera morta. Tra un'economia in piena espansione in cui l'equilibrio nasce dal movimento ed un'econo– mia decadende dove lo squilibrio di– venta sorgente di benefici per gli uni e generatore di miserie per al– tri, i 11aralleli non possono casere &tabiliti. Cosi i contatti tra gli Ame– ricani ed i Francesi finiscono nor– malmente per lasciare ciascuno nel– Je proprie posizioni; i consiglieri so– no convinti di avere a che (are con una nazione SJ>acciata, ed i consi– gliati si consolano con il pensiero di aver costruito _rolre-Dame de Pa– ri.s e di possedere una cucina regio– nale che non ne ha altre uguali. 1 J delegati !indacaliati americani danno l'impreuione che rimpiangano iJ verbali– smo rivoluzionario dei militanti (rancc1i. Certamente cui preferirebbero, 1uuo con. aidcra10, un'azione rivoluzionaria. 630 Xè gli uni nè gli altri non hanno il coraggio di con!iderare qu<'sto momento deHa situazione francese come la Case di uoa decadenza che spiega simultaneamente Ja spropor– zione esistente tra le risorse di ma– teria prima e ]e capacità di prorlu– zione della Francia da una parte, le dimensioni minime di un mercato che pennette il fonzionarnento d'una economia moderna, dall'altra parte; 1'arretratez7.a delle strutture attuali, eredità dHesa foriosamente dagli in– teressi accumulati; il costo di spese suntuose ingaggiate da una nazio– ne di 40 milioni di abitanti che vuol essere Impero in un mondo" in cui le colonie evaporano al sole delle rivolte. In altre parole, le soluzioni alla crisi francese non possono esse– re trovate che sulla base d'un in– ventario delle risorse e dei bisogni. L'eliminazione del superfluo, del co– stoso, delle apparenze, facile da de– terminarsi sulla base deJJe statisti– che, diventa diffi.ci1e perchè ha bi– sogno di un'operazione sociale. An– che quando dei tecnici, realizzasse– ro il miracolo di evadere dai loro legami societari, abbastanza astratti per sfoggire alle contingenze sociali, arrivassero ad enumerare i punti principaU di un piano di sah·ezza, avrebbero ancora bisogno di trova. re il motore sociale per condurre a buon termine simile viaggio ver– so l'avvenire. Il fatto è che soluzioni vengono prospettate. I loro di(ensori sono di. sgraziatamente degli individui o <lei piccoli gruppi che sarebbe 'Prematu. ro e rischiato chiamare dei precur– sori. Quando un sindacalista come il postino Espinasse traccia le grandi regole del funzionamento di uoa

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