Volontà - anno VIII - n.10 - 15 febbraio 1955
strare l'azione diretta come un atto O una serie di atti disordinati, brutali, violenti, senza giustificazioni nè motivi, distruttori per il semplice pia.cere o per ]a soddisfazione di queUi che li fanno, noi affermiamo ehe l'azione diretta è preordinala, metodica, organizzata., violenta solamente quando è necessario, diretta verso dep;li scopi concreti, nobili e profondamente umani )), 1 In uu opuscolo, « L'Action Direcle » di Emile Pouget, .l'autore sotto• linea la chiarezza che porta in sè l'azione diretta, formula rappresentativa della lotta dichiarata allo sfruttamento e all'oppressione. Questa nozione è chiara, evidente, limpida: la sna formulazione stessa la definisce e la chiarisce. L'azione direUa è la reazione costante del movdo che lavora conlro quella parte della società cbe impone ]a sua potenza c le sue forze malefi– che e che pretende dettare le sul:!Jeggi disumane e antisociali; è la nega– zione del « democratismo )> cioè dellu spudorata falsificazione dello Sf)irito democratico. (.(L'azione diretta comporta dunque che la classe operaia rivendichi ]i. bertà e autonomia, jnvece di soltoslare al principio di autorità. Ebbene,. proprio in grazia del principio di autorità, che è il eardfoe del mondo mo– derno - di cui il democratismo è l'ultima espressione - l'uomo, legato da mille catene -sia morali sia materiali, è defraudalo di qualsiasi possi– bilità di volontà e di iniziativa)). Per Pouget, l'azione diretta è nientedimeno che la materializzazione del principio di libertà, ]a sua realizzazione nelle masse; non pili in for. mule astratte, vaghe e nebulose, ma in nozioni chiare e pratiche, genera– trici della comba1tività che Je necessità dcJJ'ora esigono; è 1a rovina dello spirito di sottomissione e di rassegnazione, che ind.eboHsce gli individui, ne fa degli schiavi volontari - ed è l'espressione del1o spirito di rivolta, Jievito delle società umane. Nei paesi occidentali l'azione diretta si è vista quasi interamente asso– ciala come funzione normale al sindacalismo rivoluzionario. Il che tanto meglio si comprende in quanto quest'ultimo secolo si è particolarmente di– stinto per le lotte -sociali che }a classe dei lavoratori sCerrava al mondo ca– pitalista. Ma, ricordiamolo, fin dalla sua origine l'Associazione lnt.ernazionale dei Lavorai.ori aveva espresso ]a sintesi dell'azione diretta nel suo mollo « l'emancipazione dei lavoratori sarà l'opera degli stessi lavoratori)). Presentendo che ]a trasformazione sociale si .sarebbe compiuta soltanto per mezzo 1el1a base, che le modificazioni politiche non sarebbero che la conseguenza dei mutamenti nei modi di produzione e di ripartizione, 1'« As– sociazione Internazionale dei Lavoratori l) esaltava l'azione diretta degli ade– renti e ne ]egittimava ]e manifestazioni di vitalitit e di influenza. Questo era affermazione pura e semplice deH'azione <liretta. 1 Encyclopérlie Anarcl,iste, p. 20. 589
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