Volontà - anno VIII - n.9 - 15 gennaio 1955

aspettare; l'indomani qualcuno che sapeva il luogo cli riunione venne a San Lupo ma trovò il paese occupato dai bersaglieri e noi p:irtiti. Noi dunque, un sedici o dieciasettc che eravamo anda1i a San Lupo il giorno prima, stavamo nei pressi della casina, per attendere i com1>a!!ni; contavamo riunirci tutti durnntc la nollc e l'indomani occupare San Lupo. bruciare gli archivi municipali, prendere e distribuire nl popolo i denari delJe casse pubbliche, aprire 111pubblico i magazzini di grano ed altri e spingere il popolo ad attaccare i signori ed impadronirsi della proprietì, privata. Dopo non .:-aremmo già restati Jà, come sembra che tu nvresli vo. luto, ma saremmo andati altrove a riJ>elere 1c stesse cose raccogliendo i con. taclini per le campagne e cercando di portarli con noi ad occupare i loro paesj. Fortificarci in un 1rnesello sarebbe stato mancare allo scope. che ci propone,•amo. Noi dovevamo anzilutto cercare di restare iu cam11aP,na il 1,ii1 lungo tempo possibile per dar tempo ai contadini di cou1prendere il nostro moto e di seguirlo: fermarci in un comune sarebbe Slato condannarci ad essere di.sfotti dopo <1ualche giorno alla pili bella. Stav11u10 dunque ti dicevo attendendo i compagni durante una notte oscurissima. Jnvece dei compagni arrivano i carabin.ieri; scambiamo qual• che colpo di fucile e due carabinieri restano sul terreno. Ma dopo i cara. biuieri naturalmente veniva la truppa; noi credevamo anzi, vista Ja notte oscurissima, che ci avessero già circondati e naturalmente cercammo di prendere i monti. In questo mentre fommo raggiunti da un gruppo 1>r0• v('nienti di Roma il quale era s(uggito all'arresto per aver mancato il treno col c1ualc li aspellavumo e cos'ì d.ivcntammo circa una trentina. Oivirlemmo le armi e le munizioni che avevamo iudosso coi sopravvenuti, ed eccoci in campagna. Tutto jJ materjale destinato ad armare coloro che do,•e,•ano arrivare la notte restò nella casina e andarono pure dispersi per la sor. presa le carte topografiche, i cavastraeci ed altri oggetti di buffetteria, cose che 1>os.sonosembrnre insignificanti, ma che chi è slato in campa:,{na sa quanto sono indispensabili. Ridotti dnn'(ue :i. circa un terzo cli c1uelli che dovr,•umo essere, scn;,:a carte, tutti forestieri perchè la gente del paese non <\Vcvapotuto raggiun• gcrci, senza conoscl'rc i sii i, <1uasi tutti parlando un dialetto incompreso jn Cfuei paesi, e non comprendendo il dialclto del paese, in una stagione in ~ui l'es1>rrienza ci apprese tosto che cm impossibile tenere la montagna, la nostrn bunda cm condannata fo sul nascere. Jn questo senso, ma in ques10 senso sohan10, tu hai ragione di dfre che la nostra banda era naia morta. Tcntummo di resistere a tutte <111este circostan;,:e conlrurie; occnpammo due Comuni, e vi facemmo su per gii1 <Jucllo che t.?ho detto anemmo \'O· luto fare ancl1P. u San Lupo; passammo dove un capitauo di bersaglieri di. ceva ancora in (H1hhlico dibattimento che era impossibile passare; soffrim– mo la fame e dovemmo perdere molto tempo per procurarci j viveri - come ti ho gii1 detto, in quella stagione le campagne erano spopolate cd i soldati che uccupav:mo gii, ffllllSi lulli i comuni piì1 ip1portan1i impc,fi. vano di uscire dal paese con ,•ivcri; ma quello che ci ru1>pe définith•amcnte 537

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