Volontà - anno VIII - n.9 - 15 gennaio 1955
(li <Juellastessa bomba non contro e– serciti, ma allo sterminio di perso– ne indifese. Da una· parte Ja matu– rità intelJettuale, come nelle attivi– tà coJlettive scientifiche; dall'altra la bassa imn1aturità emozionale del ge– nere J>enosamente dimostrato dal fi. sico Fuchs. Ordine•estemo: caos in– terno. ProgresSO esteriore: regressio– ne interiore. Razionalismo apparen– te: irrazionalità intima. In questa civilti1 impersonale e troppo disci– plinata della macchina, così orgo– gliosa della sua obbiettività, la spon. tane·ità troppo spesso J>rende la for– ma di atti criminali e Ju creatività trova il suo maggiore sfogo nella di– Slruzione. Se questo sembra una esa– gerazione ciò è dovuto solo alla i llu– sione di sicurezza. Aprile gli occhi e guardalC\'"i in– torno. Ci sono indubbiamcnle molte altre eeccllenli ragioni per studiare la relazione Ira l'arlc e la 1ecnica: in un periodo storico piì1 felice mi sarei soffermato su questo argomento pili a lungo di qmmto mi proponga in questa sede. Possiamo coinun<1ue dire, per sta– bilire una differenza tra l'arte e la tecnica, che l'arte è quella parte del– la tecnica che porta la maggiore im– pronta della J>ersona-lità umana; la tecnica è quella maniies1azione del– l'arte dalla quale una gran parte del– la J>ersonalità umana è stata esclusa allo scopo di fnvorire e di continua– re il J>rocessomeccanico. Per quanlo l'arte J>ossaessere astratta - e, an– che nella com-enzione piÌI realistiea, ogni opera d'arte è una astrazione - non può mai essere interamente im– J:>ersonaleo interamente priva di si– gni6cnto. Quando l'arte pare vuota di significato, come senza dubbio possono sembrare alcune delle pittu– re astratte di c1uesti tempi, la J>it~u– ra dice. in effetti che l'artiita urla con tulla la sua voce che la vita è divenuta vuota di ogni conlenuto ra– zionale e di ogni coerenza. E ciò in tempi come <JUCsti è tutt'altro che una dichiarazione priva di Sib'lli6- cato. L'arte e Ja tecnica rappresentano ambedue aSJ>etti formativi dell'orga– nismo umano. L'arte sta J>er il lato soggcllivo, in– timo dell'uomo. Tutte 1e sue strut– ture simboliche sono altrettanti ten– tativi di inventare un vocabolario e un linguaggio nel c1uale l'uomo pos– sa essere capace cli esteriorizzare e di proiettare i suoi stati intimi, e pii1 pari icolarmente dare una forma com. pleta e pubblica alle sue emozioni, ai suoi sentimenti, alle sue intuizio– ni dei significati e dei valori della l'Ìta. La tecnica al contrario si sviluppa soprattutto dalla necess"iti1di affron– lare e dominare le condizioni ester– ne della vita, di conlrollare le forze ,Jclla natm:a e di espandere la po– tenza e la efficienza meccanica de– gli organi nalurali dell'uomo in d_i. rezione pratica e operativa. Sebbe– ne tecnica e arte in vari periodi sia– no siate molto unite - eos"icchè pCr esempio i Greci del <1ui1110 secolo usavano la parola tecnica applican– dola sia alle belle :irti che alla Ju. vorazione pratica, scultura e inta– glio - oggi questi due 1ati della cul– tura si sono nettamente divisi. La tecnica sta c0S1antemente divenendo più automatica, piìi impersonale, più obbiettiva, mentre J'arte per rea– zione pare stia divenendo pili neu– rotica e più autodistrultiva, ritor- Sll
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