Volontà - anno VIII - n.9 - 15 gennaio 1955
· Evidente è la dg°iditù dell'organiz– zazione, chiusa all'intervento di (Juelle forze di opposizione interna alle quale non è concessa nessuna li. berti1 di muoversi e promuovere i di– baltiti necessari a rinvigorire questi stanchi sindacati. Alla loro testa w, una élite dirigente che si rifiuta di acceltare nuovl problem.i, attraverso una dialettica che traduce tutlo in u11a sola versione, come se i falli che vi contraddicono fossero delle tesi astraile. Evidente è ]a mancanza di ogni sforzo di intendere la strutturazio– ne dell'organizzazione sindacale co– ruc cleruento integrante della forma– zione cli una nuova sistemazione so– ciale. Evidente è l'assenza d.i un fine sin– dacale che si rialzi dalla definizione borghese di mediatore tra il capitale e il lavoro. Alla constatazione di q1lesti elc– merui, che sono dei veri e propri o– stacoli i quali si frappongono al cam– mino della classe dei lavoratori, im– pedendo un ulteriore sviluppo delle condizioni operaie e contadine. sono pcrvenut i in tanti. Tant" è che lo slo– g:m dell'autonomia come alternativa alla dipendenza sindacale dai partiti è rimasto per anni uno dei piìi ef– ficaci strumenti di concorrenza nei confront i della CGIL. La CISL e la UIL hanno usato e abusato di questo motivo pubblicitario sin daUa loro fondazione. Ma anche per esse non si trattava altro che di pubblicità, 1>oichèla loro realtìl sindacale non è inferiore nè superiore a <1uella della CGIL, nè sotto il profilo di reale de. mocrazia all'interno nè sotto quelJo di una strulturazione dalla quaJe Je rivendicazioni sindacali, che esse pongono attraverso i 1nopri organi di categoria, assumano una diversa fisionomia capace di dimostrare la lo– ro effettiva capacità di democrazia e di autonomia. Oltre a codesti sindacati elencali, che hanno deformato a Joro volta un'idea - ma non potevano fare di– versamente, così come sono nati! - ci sono però tanti altri piccoli rag– gru1>pamenti politici, ognuno con una sua fona, una sua ideologia, una sua possibile !unzione da svol– gere neUo schieramento delle for– ze politiche d'Italia, i quali preferi– scono esaurirsj in un'azione critica all'esterno piuttosto che affrcnlare coucretameute il problema vitale della democratizzazione del sinda. calo. Essi potrebbero tcnture di coa– lizzare i propri sforzi in alcune dire• zioni che, senza comprometlcre af– fatto Je rispettive posizioni ideologi– che, consentano di assicurursi lu pos– sibiliti1 di essere uditi e giudicati dal movimento dei lavoratori e H diritto di prç.senza, come si conviene a o– gni minoranza attiva. A giudicare dall'assenza cli CJUC• sti tentativi si direbbe che nessuno tenga realmente conto della invo– luzione che subisce nel frattempo lo schieramento sindacale - e anche politico - (ltumdo manchino delle minoranze capaci di intendere il proprio ruol~ di pungolo, incapaci persino di comprendere che la man. canza di solidarietà tra di loro è la condizione della loro 1>robahile scornparsa. 1 Predomina ;,el pie• 1 L•occu1>azionedello (abbriche fu la con. elusione di 1uuo un cirlo di opposizione al. l'interno del sindacato, falla da un grupJ>O di minoranta a cui par1cciparono uomini di varia provenienza ideologica. Quelli rhc erano :11tornoal gruppo dei Consigli di hb- 503
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