Volontà - anno VIII - n.8 - 15 dicembre 1954

delle Jac<1ueries non è finito; invece è ora che comincia jJ lcmpo della gran• de Jncquerie deJl'cpoca rnodcrna. Jac,111erie che questa ,,oltn sarà feconda di risultati pcrchè il Socialismo è ,·enuto a dare coscienza e lumi a q·uesti grandi scoppi dell'ira popolare. Il contadino italiano (tu comprendi d1c non iutcndo parlare del con. ladino propridario, che è un 'eccezione in llalia), il proletario delle cam• pngne è in rtalin cent<, volte più ri\'oluzionnrio del cinadino e lulln la sto. ri11 Jd secolo lo prova. St~ nou temessi di render qucs1:1 lettera interminabile prenderei a cli. moslrnrti che tulli i cosidclli moti reazionari dei contadini italiani dalle banùo del Cardinale RufTo al brig:mlaggio degli ultimi 1empi sono slati moti rivdluzionnrii belli e buoni. Ern ri,•oluzione d'istinto deturpata <la una bau. dina politica reazionaria 1•er fignoranz:i delle m:i.ssc e sopratullo ller col1>a de; cosi detti liberali. Naturalmente non ~ono le tra:,formazioni politiche, non I(' vuote f.rasi <lei liberalismo che po&1ono pnss.ionarc i contadini, 1-.ci quali In u. libertà" :-i è M'lll!lr.' tr:ulottn in zu1111c11to lell"imposta di sangue e di denaro. Per forc insorgere il conlndino ci \'uolc la ri\'oluzionc sociale, quclln che Jo con– voca ull'espropriazione dei signori ,, lo sbarazza d'un trnllo d.ei gendarmi, d,,gl i usci<•ri e dei prelori. Xon so \·cramente quale ciccn avversione tu lrni per i contadini: tu arrivi fino a dire cl1e Jo cznr delle Ru.ssic ha dovuto t( imporre la libertà a ,enti milioni d.i :,ervi ,, quando in,•cce è ris:iputo ••hf' quel simulacro di emancipru:ione fu dato per e,•itare una ri,·olta di servi che si tcme\'ll immi. nentf', e eh<' flCr i po,•cri servi d.-.lla Russia rern:mcipazione si è tradotta, ,·01111' la lihcrllt pei contadini itnliuni, in aumento di mi.seria. Se Ili avessi po11110:,cguire gli av\C'nim('nli degli ultimi anni in h:ilia. nvre.:ti veduto che i millf' moti spontanei m•\'cnuti nei comuni rurali. ci dunno ragione di fo11d:1n• le nostre pili gr:mdi spn:m7.c tilli contadini. E solo ,l'ahronde una rivoluzione ,li contadini può garentirci sicuramente contro unn lrasforma. zio111•puramf'nlc poli1icn, che non snrcbhc che il con,;:olidamcnlo del potere tlcllu hor;,!hf'eia. lo 11011 ignoro. d'ahra parte, che il fOnlndino ì· 1•rudcnle, rii!pello•o f" poro inclinalo alle inizinli\'e auduci cd ni gcncro.:i ~ncrifìz·ii. Prr•·iV non li di1•0 clH· 1;10110 f';i11j f'he in<'ominceranno, nè f'hc bisogna inco. 111 im·iarc con f'.:.:i. lru:-omin('cremo, !CC'Ondo le circostanze. ti.alle cittù o dalle r 11 111 1 ►.1gn<', •·ogli clementi ('he n\'rC'rno; ma in tutti i casi f)rincipnle nostro ohieuivo tlc\'e f'•--f'rf' pro,•0< 0 nre In ri,•ohn dei font:idini. 111 )trcquNie. Lii l· la -111\-n:zadella Rh·oluzionc. (co111i111m) iln: l/u111'111c11/0 11ernio. n. 3. 111:.11,gio•giugno 195 I. -167

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