Volontà - anno VIII - n.6-7 - 15 novembre 1954

1,oli.diversi che sommano a molte centinaia di milioni di persone? Così.di. cono: mt& i,i verità sperano solo di essersi formati uu'idea di ciò che vossono veramente 1xmsare e volere i gruppi di padroni che comandano sopm cli -essi da Mo... ca e da Peking: è quest.o che li interessava. f.,e opinioni poi. espresse cou sicurezza dai vari delegati - sulle <1urrli ·non. è proprio il caso di fermarsi - valgono quilidi assai poco: son. « po• litica». Alcuni fatti però sono emersi dal diluvio di J>arole,ed essi illuminano molto più delle parole. Eccone du.e tipici. A Mosca, ha detto Bevan, egli ha visto che « i ct&pisovietici, quando parlavano cou Malenkov, sembravano pietrificati dalla paura, piuttosto che rispettosi di lui ». Se questa è la reUl.:ione•umana al vertice, che specie di• venterà via via che scende in basso? I Sindacati russi, ha detto Attlee, « non $0110organi:zazioni per otte• nere la protezione dei lavoratori: eni sono strumenti per la maggior pos. sibile produzione e per assicurare la dociliM dei lavoratori ». Allora, se i lavorcitori non !tarmo nemmeno nei loro Sindacati difesa, quak è divenuta in Russia la condi:::ione•operaia? Le rispostP. a queste domande paiono ovvie. Ciò non. toglie però che Attlee e Bevan e soci concludano: quei signori di Mosca e di Peking son loro che di fatto comandano. Come possiamo, noi che comandiamo (sperano neUe ele:ioni prossime) nel nostro paese, no,i. riconoscere che siamo colle. ghi, e rifiutare oltre di trattare con loro? (Pllra,losso solo apparente. Citi « fa politica » non può nello Stesso lempo ammettere moralità. E' la condanna dei « realisti», questo i11evita– bile uscire cfolla realtà umana - che è morale o non è umana - il lor si. luarsi in un ".w11doinumano in cui di vero ci son solo i comandanti ...). Co11clusio11e (senza pc,rlare dell'Italia - poicltè le condizioni tra noi .son peggio che altrove, e la rivista aiuta via via i suoi lettori a rendersene conto). In questo tempo di crisi, le élites che pretemlono di gOtJernare i popoli si dimostrano sempre pii, incapaci ai compiti amministrativi che soli po• trebbero dare un qualche aiuto al superamento delle difficoltà immani in atto daPfJCrt.utt.o e quindi qualche ombra di giustificazione al loro Potere. Le loro volontà profonde non sono in realtà nel senso dell'amministra– re: questo è solo un lustro. In realtà voglion. sopratut.to (e talvolta soltanto) comandare. Ariche cii, che pare amministra:ione è regolato nel profondo da quest'unico motore d'autorità, anche se parlano di libertù. Dovrebbero i popoli rendersene conto. Ed i fatti son così.crudi che pro,. prio non occorre più un grande sforzo per render$ene conto. 32i

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