Volontà - anno VIII - n.6-7 - 15 novembre 1954
È possibile inslaurare una società liberlaria ed ugualilaria, per es. sul tipo di Monde Nouveau di Pierre Besnard, 1 o in un altro modo? Non è questa questione che stia– mo discutendo. Il comunista liber– tario dice:« si» pur esprimendo delle riserve su dei punti di detta– glio e sulla situazione nel tempo in cui si avvererà. L'individualista a– narchico dice: « Se è impossibile, non sacrifichiamoci per unn chime– ra, e se è possibile è molto lontano, non è ,,er <Juesto secolo e al· secolo prossimo noi saremo mori i e l'evo– luzione delle idee è troppo rapida · perchè noi possiamo prevedere qual– cosa di valido un secolo prima. » In questo, forse, si rileva l'accor– do segreto delle due dottrine, il lo– ro fondo comune. Il comunismo li– bertario per quanto sin caldo ed en– tusiasta nella sua volontà riforma– trice, non si illude affatto sul.le pos– sibiliti1 immediate dei suoi sforzi. Innanzitutto. vede che il proletaria– to nou lo segue. Quella parte di pro– letariato che fa dell'agitazione e che è suscettibi.le d'instaurare con ]a for– za un regime nuovo, è conquistata dal socialismo autoritario, in vigore già in molti Stati. In secondo luogo, ha visto che il prolelariato ha ces– sato di essere una classe; non c'è 1>iÌIche la rettorica dei 1,olitici, la dialettica dell'estrema sinistra, per fingere di credere all'esistenza. di un proletariato in quanto classe u– nificata e cosciente. Il proletariato, dal punto di vista 1 Picrre Besnwrtl noto ~ind2calis1a anar• l'hieo, mor10 da qualche anno che aveva preconiua10 una socie1à futura in cui il ruolo J>rincip11leera auribuilo al ~ sind:t• rato 11, (n.d.t.). 396 politico, è divisd in parecchi partiti, dal punto di vista sindacale, in pa. recchic centrali, e sopratutto dal 1nmto di vista sociale in una moltitu– dine di sotto-classi così ramificate e gerarchizzate al punto che tra gli operai ,pii, di.sgraziati cd i quadri te– cnocratici, i veri successori della bor• ghesia, vi sono numerosi strati di sa. lariati, con rimunerazioni differenti che scn•ono di molla per attutire le scosse e rendere inutiJe ogni tentativo– di ribellione. Da una corporazione all'altra, si guadagna da uno a quat-– i-ro; da una qualificazione all'altra, secondo il rendimento l'anzianità, ecc. secondo che si lavora all'ora o al mese, si guadagna il doppio, il tri• pio o la metà: nessuna unità di eon. dizione economica; e questa disu– guaglianza dei salari impedisce la solidarietà degli interessi - poichè questi sono così divergenti - arriva !lCrsino a servire il principio stesso della disuguaglianza e lungi dal far desiderare una societi, ugualitaria, incita ciascuno ad augurarsi un re• gime in cui immagina ch'egli ne sa– ri:1 av,,antaggiato. Non c'è pili proletariato, o piutto– sto cc ne sono parecchi, diversa– ruente sfruttati o favoriti, che si trovano su dei gradini differenti e lungi dall'esservi una coscienza di classe proletaria, ci sono in seno al proletariato tante coscienze di classe <1uanti proletariati ci .sono, in modo che non rimane speranza di libera– zione economica 1,er il proletariato più in basso, che è il vero, perchè– è il solo che non ha incominciato a ilberarsi dalla condizione di proleta• rio al di fuori de11a <1uale gli altri hanno fatto i primi passi e qualche volta anche di piii. Cosi, è ifìnita ]a nozione di proletario di classe, ad.
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