Volontà - anno VIII - n.6-7 - 15 novembre 1954

anche conformiste, con la preoccu1>a– zione di suscitarvi dei COlllJ>Ortameu– ti, di lan·i penetrare delle concezioni e.ho aiutano Ja liberazione dell'uomo. Nell'interno dei movimenti 8inda– calisti e rivoluzionari, siano essi di origine libertaria o semplicemente di mestiere, è lo stesso obiettivo che o– rienta la nostra azione. Ci (a rÌt,>er– care i metodi federalisti e deccutra– Jizzatori compatibili con le condizio– nidi un problema dato; 11reconizza. re la sostituzione progres!i"a, per ciò che riguarda la produzione, l'ammi– nislrazione o la solidarie1ù; dei siste– mi di gesl ione diretta alle gestioni burocratizzale; dare la prioritì, ai contrnlli liberamente elaborati su quelli regolali tunministrati,•11111cn1c. Atll111lmcnte, ci sono frequenti occu– sioni di preferire l'uomo responsabi– le. in contatlo con i suoi dipendenti, alla fallace garanzia di un 5ervizio puhlico pri\'O di sostanza·, all'auto– matis.1110d'una regia disumanizzata. 't nn'"he il ruolo degli economisti li– bertari il far pre\'alerc, sul 1>ianodel– le coordinazioni della produzione '" tiella flistribuzione, )'impiegò della Scienza statistica per at.lcnunrc i ma– li generali dcllf' centr:11izznzioni 1111• 1ori1arie. I compiti sono numerosi cd imme– diati per il libcrlario che consente ili agire nel relativismo de) reale che si nrno,·e. e di non rifiutare il mini- 11.10 11ro"''isorio nell'attesa di un mas– simo leori'"o aleatorio. di non sodi- 8forsi di un assoluto (lollrim1l1• ehe. i!l uh ima n1111liiii. si è semprt- rilevalo sterile. Ci sono due scogli contro cui si ,,uò perilero un libertario: scivolnrc clllll'intelligente opportunili1 .in un 1nediocre 01)1)ortunismo, oppure 1.er ,ialvarsene. lasciarsi rinchiudere in 390 un conformismo teorico che distrug-, ge l'aoardtismo perchè conduce al settarismo, e che distrugge il liberta– rio 1>erchè lo Limita. Non conosco che due barriere alle dtwjazioni e agli errori. lnnanzitullo l'attaccamento disinteressato all'etica libertaria, adottala con convinzione come indispensabile nlJa sodisCazione di sè. E, in seguito, un piccolo punto di "i.sia, molto terra terra in appa– renza che tuttavia conduce loulano: sapere che un uomo vh·e oggi e non domani. IV. lt inutile tlirc che un'azione concepita in <Juesto modo non sfugge 11 dei duri scacchi. l suoi successi 11robnbili non s.irnnno che 1mrziali e --arauno sempre dn riprendere. Non i· questa la condizione slcss.n tiella vita? E da Taciturno, che non era li– herlario. noi s11p11iamo che non è nect!S$ario riuscire per 1 ,cr.se, ·erare ciunndo la \'ia ,11 f•ni si è imJ:1Cgnati l· quell;i dclruuica 30Clta in cui il « sè » si contf'nta. ti cre<lf'ntc in un Dio, non cbhe umi bi<1.0f,rt10 <'he la "ua Chiesa fosse 1rionfun1e per ,,;. ,·ere della sun fede. Of'I rcs10 ci sono dei suc<.'t'ssi che uoi non vedremo 11ffn110 e che saran– no n nostrn ius.1pu1a profondi: 1>or– tcrnnno i loro frutti nel 1t·m1,o 1>er– cl1è un anar<'hismo cosi fondato è una 1•ermanenzn. Dura eom,3 mor.ile in ciascuno e questa duratn assicura 111 :,.Ua ,,orlala. Criti<'O nllo stnlo puro cd f'nlro ~li ambienti avversari in cui ,.'in,.inua, cos1rut1ivo con la ima filosofia (' l11 ~u:1 :17.ionc sociale J>er mezzo dei grup1,i ln1er:1li che esso a- 11i11111, è temibile per i ,,otcri, distrut– tore dei pregiudizi, dei gregar.ismi ottusi, dei conformismi èhc asser"i– scono. Esso è una forza. Quesla forza

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