Volontà - anno VIII - n.6-7 - 15 novembre 1954

Va da sè che <1ucsta d1q,lice fun. zione di negiizione teorica e di cor– ro:,ionc pralica solle,•i gli sdegni dei ,·on*n-utori e richiami le rapprcsa– gli<' df'gli armati difensori dell' or. dinr. Quando si nega il 1•rivilcgio dcl– l'uutori1i'1 non si negano le differen– ziazioni intellettuali e fisiche degli uomini, 11111 si nega l:i fncohì1 d'im– l'°rrc da chicchessb e con <1ualsiasi mezzo, la propria volontà ad uno o 11il1altri; e quando si nega il diritto di proprietit, non si nega l'esistenza delle co~ clH' di <1uel 4< diritto n so– no l"oggelto, ma la facoltà conferila ad 1111 1,iccolo numero dalla le;:q;:edi 111onopolizz:1rle a proprio esclusivo 1trofi1to, in odio al più grande nu– mero ('hc, 1,er effetto di tale mono– polio 1,rivi:110 del necessario, è con– d11111rnto a luttc I" fatiche, a tulle le 11ri,,azio11i. a h11ti gli stenti; ,·ome quando .!Ci nega la morale ortodossa, 11011 l'i dice t·hc gli uomini non flOSSO• 110 JM'n:,:trc e ado11nre (111elle forme di co1wivcnza chf' essi rilcngono pii:1 ,·011,·cni{'nti ullc loro condizioni, ma t·IH' In morale non C di origine di,•i– na, hf'n~ì umana, e d1c è ini<1un o~ni q1111Ivolta sancisca un privilegio, t.·01u11t·ri una superslizione o una di– minuzione dell'uomo di Fronte al suo c:imilc. Pn chi è anarchico. demolire nel ra111110 1,oli1ico donebbe, secondo IIH', l'i;.mificarc: · VeJlare in teoria la legi1tintilÌ1 tlel. lo S11110 e il principio stesso di auto• ri1it. chr non è d'originr divina pcr– ,,Jil· dio non esiste e 11011 è ma i eeisl j. lo, e 11011 può essere d'origine giusti– fi,·11bilt•frn µ:li uomini pcrchè, essen- do quesli lutti uguali. nessuno d'l";:.;;i 364 1mò senza "iolare (1ues1a eguaglianza iniziale att('ggiarsi a politicamente ~111>erioreo inferiore al proprio si– mii<'. L 0 autori1ì, dell'uomo suJl'uomo - e per conseguenza il principio sta– tale - non ha ahrn origine che la "iolcnza viltoriosa, che non è un Jj. rillo ma un :1rbi1rio, unn sopraffa– zione resa po~sibile da una forluita epcrcquazionc di forze, e può es. :,erf' sommersa ogni <1ual volta una forza su1:.eriore si levi ad abbat- 1crla. Le moltitudini diseredate, con– lro le quali l'arbitrio ~tatalc si eser– t..'ita con le leggi e con le armi dei birri. posseggono <1ucsta forza ma non lo sanno: bisogna scuoterle dal– la loro rassegnala sottomissione, iUu– minare la loro i,.-:nor:mza, renderle coscicnli dcll"arbitrio di cui sono vii• lime, della loro importanza sociale, ddla forza di cui sono fonte ines:m• ribilc, acciocchè tOpprimcndo l'arbi– trio. !"autorità. lo Stato, si rendano lilwrf'. padrone dei propri destini. Insomma: l'anarchia è poss·ibile se vi :-ono anarchici a volerla, cioè rivo– luzionari che non accettano il domi– nio ,l'alcuno " 11011 intendono (arsi a loro volta dominatori. Ma coloro <·lw, pure dicendosi anarchici, vo– ;rliono lo S1a10 che altri 1>rogcttano, 01•1n1rc ne progettano uno di mar– f•a propria. creano all'anarchia una catcJoria di anersari in pii1 - e for– ~P 11ii:1 d"ogni altra ins"i<liosa - cd è 1rnturale che diminuiscano, ove non eOJ>primano atldirittura, le sue 1>r0• hahilità di alh1a7.ione, in 1lro1>or,.io– nc del rinforzo ('hc porlano alle a– s1,irazioni a111ori1arie dei partiti di j!O\'erno. MAX SARTIN

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