Volontà - anno VIII - n.6-7 - 15 novembre 1954
gli argini. Ma sappiamo anche che solo ciò che essa costruisce ha un va. lore positivo. La Comune di Parigi fu una prima affermazione collettiva e popolare nel senso di cui stiamo parlando; la Russia nel 1917, con i suoi soviets d'operai e contadini, soffocati ben presto da uno Stato che per ironia si chiama sovietico, è un'altra; dopo abbiamo avuto la Spaf;"a con la sua sanguinosa esperienza di tre anni, duranti i quali solo quel po' di socia. Jismo creato e mantenuto dal popolo attraverso i sindacati e le collettività agricole potè assicurare la continuità della vita materiale; in molte comu– nità autonome della Palestina, an– ch'esse ora scmisoffocatc dal preva– lere delle forze statali, possiamo stu– diure un altro f'Sempio costruttivo di socialismo libero. Sono tutti ten– tativi, isolati, e 1>eril momento effi– meri, ma suffieienlemcnte frequenti ed ampli da segnalare una strada, della personalità umana per arrivare alla giustizia senza annullarsi nello Stato. Torniamo a domandarci: è uto– pia? Tutto ciò che è umano è utopi– stico prima di tradursi in realtà; e 111110 ciò che dipende dalla volonti, è realizzabile. Ciò che importa è avere una stradn orientata. E quando (llle– sta strada passa tra la gente che la– vora e mangia cd ama e pensa, passn Ira le sue <'asc e le sue industrie ,~ fra tutto quello che la sua spontanea fraternitìt ha creato nei secoli, racco– ~liendo e depurando 1radizioni, coor– tlinando sforzi, rovesciando le barrie– re che imprigionano la vita e impon. gono l'uniformità, essa è la strada della storia, della storia reale di cui solo fugaci bagliori arrivano ai testi scolastici; non è la strada dell'uto– pia. Utopia è voler fabbricare una so– cietà da posizioni di governo, utiliz– zando gli uomini come materia pri– ma a forza di leggi applicate con la violenza. Fatto il bilancio di ques1i ultimi anni, troviamo dunque un processo totalitario in pieno sviluppo, che ri– solve ,provvisoriamente il problema sociale trasformando le classi in ca– ste, burocratizzando il privilegi,,, militarizzando la vita delle masse, centralizzando enormemente H pulf>– re, monopolizando l'iniziativa, eìi– minando l'individuo come forza creatrice, negando in una 1)8rola l'uomo. Contro la minaccia totalitaria con– tiamo quasi esclusivamente sul desi– derio, la sete, che grandi moltitudini hanno di socialismo come mezzo di liben,zione. Esiste l'enorme pericolo che questi. desideri ,}i costruzione s,,. cialista ~jano canalizzati (e in parie lo sono già stati) dentro il proce~s'l totalitario. L'unica speranza - quel– la speranza che il piii pcssimi3ta cl i noi conserva finchè sente in sè e in- 1orno a sC forze che lottano - sta nr:I dare al mondo altri esem1)i cume quello spagnolo, sta in creazioni so– cialiste ]ibere e coordinate, che dissi– pino l'incubo dell'inevitabilità della polizia segreta, clelle revolvcrat~ alla nuca, dei campi di concenlramcuto e ,folla s-:hi.u·iti1. LUCE LABBRI Ja: Lf1 Str(l(lrr, N. 5. etli7.. Studi ~odali, ,Monlevideo 19j2. 356
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