Volontà - anno VIII - n.6-7 - 15 novembre 1954

versonalilit indh•iduale. In quesla paura - che impedisce di cercare per es. nella diminuzione delle ore di lavoro un pallialivo alla disoccupa– zione - coincidono i <JuaJri Jirigen- 1i dei grandi parliti e delle organiz– zazioni sindacali, i magnali dtl su– pers1i1c capitale industriale e fman– ziario (che non sanno neppur loro fi– no a che punto siano indipendenti, fino a che punto siano padroni del– J"ingranaggio poli1ico del loro paese e fino a che punto ne siano le ruote) e gli ahri burocrati delle ammini. ::.trazioni Slatali e degli eserciti. Que– ~ta paura d'ogni più piccola autono. mia domina il panorama del totalita– risn10 tipico, il russo, ma esercita un'inlluemrn fortissima, per quanto 11011 sempre consapc,•olc, nelle alte sfore del cosidcuo blocco occidenta– le, le cui classi privilegiate non esi– terebbero a buttarsi nelle braccia di Stalin, se i loro rispettivi popoli di– mostrassero cccessh·e tendenze ad e– manci1>arsi. Questo non è un para– tlosso; basta ::.tudinre il colore poJili. ro-sociale delle adesioni che andò raccogl icndo durante la guerra civile tlcl 1936-39 il minuscolo partito co– mt?nista spab'ltolo nella parte repu– blicana della penisola ibcric11, o, re. ciprocamente, l'a1>poggio dato dal P. comunista italiano alle (orze pili re• 1rograde (monarchia e clero) nel mo. mcnlo rii, ri"oluzionario t1elb resi– ~tenza, nell"ltalia ancora irupegnata nella guerra• antifascista io, per ren– rlnsi conto che l'antagonismo tra • oricnt<" » e a: occidente » i, in fon– do semplice e forse effimera ri\'alitù ,. d1e 111 lotta vera, attraverso cui si possono anC'Orasalvare i destini clel– l"umunitì1, uon è lei guerra, ma lo ::forzo ri"oluzionario contro i totali– tarismi in nito o in gestazione in IUt• te le parti del mondo. 354 Questo sforzo, non solo non ha niente a che fare con la guerra, ma è in se stesso l'unica possibile lotta contro la guerra stessa, purchè sia sforzo creativo, cioè, in queslo mo– mento, purchè sia orientato in sen– so socialista. IV. ){on c'è da Carsi illusioni: se il capitalismo sla perdendo vitalità, il totalitarismo è forte, J>ÌÌ1 forte che il regime cosidello borghese nel!a sua epoca di auge. l:: capace di nega– re tutti i valori umani, capace d'un ri1orno alla bestialità 1>rimitiva con 1u11i. i raffinamenti del progresso scientifico. D'altro canto, dopo la terribile depurazione sofferta, dopo che il tolalitarismo russo ha <1ivora– to il socialismo bolscevico e l'utopia marxista dello Stato che dis1rugge se stesso, il socialismo coscienta è clcbo. le, malgrado la responsabilità so,•ru– mana che pesa sulle sue spalle in <1ues(ora di decisivo pericolo. Le moltitudini d'operai e di contaclini e una parie del prolctaria10 in colletto aspirano vagamente al socialismo, ma non sanno dove !ia. Lo cercano, come cercano la libertà, fuori di se s1cssi. E cosi è successo, come dice uno scrillore contemporaneo in un articolo autobiografico, che molti i– laliani nauseati dal fascismo sono en– trati nel partilo comunista per un'e– sigenza nello stesso tempo socialista e liberale e vengono porlati esatta– menle in direzione contraria a quel– la in cui vogliono andare. Quando 1>oise ne accorgono si ritirano sco– raggiati nel proprio guscio individua– le ed egoista dicendo che «la politica è una porcheria )) 1 « i giornali sono pieni di bugie>> e « tutti i partiti sono uguali». Tulle cose quasi giu– ste, ma che non sono in fondo che un

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