Volontà - anno VIII - n.6-7 - 15 novembre 1954
lismo privato non cercano d'aumen– tare i loro dividendi per procurarsi maggiori godimenti materiali. In ge. nere sono indefessi lavoratori e a vol– te si credono in buona fede dei be– nefattori dell'umanità per il Iatto di destinare parte dei loro guadagni ad OJ>ered'interesse collettivo, che non fanno che ampliare la loro sfera d'a– zione e d'influenza. Il loro vero sco– po, di cui evidentemente non sem- 1>resono consapevoli, è quello di stringere nelle loro mani la vita de– gli uomini, di quelli che vendono ]a loro forza tli lavoro, di crnelli che comprano per consumare, degli inva– lidi dei loro asili, degli scienziati dei loro istituti. Che significa la con– quista d'un mercato Se non la con– quista d'un controllo su un settore di consumatori? Che cos'è il lusso, se non il simbolo esterno d'una ge– rarchia, ]'uniforme dei dominatori? Per questo ]a lotta per la libertà dell'uomo non può essere diretta so– lo contro la tirannia politica, ma de– ve essere combattuta nello stesso tem– po contro il controllo della vita eco– nomica da parte d'una casta privile. giata, sia essa composta da capitali– sti privati o dai burocrati dello Sta– to proprietario. La libertà de1la persona non solo è inseparabile dalla giustizia sociale, ma s'identifica con essa. Chiamando socialismo ]a J>roprie– tà collettiva dei mezzi di produzione e di scambio (e socialismo è termi– ne ampio che ammette una pluralità di u1teriori determinazioni economi– che), possiamo tranqui11amente dire che non c'è miglior garanzia di li– bertà. Ora il socialismo non nega quelJa manifestazione espansiva dell'istinto vitale che si suol chiamare volontà di 1>otenza; Ja soddis,fa invece in ciò, che ha di più alto, e direi di più u– mano se non temessi che ci dovessi– mo vergognare di fronte a tanti esem– pi di solidarietà animale che dà K.ro – potkin nel « Mutuo appoggio » e che troviamo noi ogni giorno nella na– tura. Una sana volontà di potenza si traduce nel desiderio di libertà e di autodominio, nell'ansia di piegare– la natura ostile e la materia inerte– ai bisogni dell'uomo, nell'appetito di "lavoro, di creazioni, di conoscenza; e sopratutto nell'associazione che– moltiplica ed estende ·fino ai ]imiti. dell'universo conosciuto le possibili-– lÌl e le irradiazioni dell'azione indi– viduale, nella solidarietà che, par-– tendo dal subcosciente colleuivo del. 1a specie, arriva ad essere, neJla sfo– ra della coscienza, Craternità, amore, spirito di sacrificio. Nell'individuo, un istinto vitale sa-– no porta tanto a dare e a fare, quan– to a prendere e a godere; e in questO" dare e in questo fare cerca se mai u-– na superiorità. Si può dire che questo è morali– smo, parola di cui è di moda burlar-– si. E anche questa facile ironia anti– moralistica è una inconsapevole ere-– dità marxista, combinata però con la– lettura epidermica di Machiavelli_ Che le regole d'un'azione politica di-– retta alla conquista e alla conserva•• zione del potere non abbiano nien– te a che fare con le norme morali, o· piuttosto siano moralmente negative, è verissimo. Ma questa verità non ri•. guarda coloro che ripudiano ogni po– tere e per cui la storia vera è la sto-– ria delJa libertà ed è quindi un con– catenamento di fatti che scaturiscono– dall'humus della vita morale. L'au-– torità, che atomizza la società sotto• 351:
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