Volontà - anno VIII - n.6-7 - 15 novembre 1954

la guerra finila nel '45, Ja sua pro– paggine coreana e le probabilità di prouitni conflitti ne proJunghino ar– tificialmente l'esistenza. li. Le parole d'ordine, falsamente semplici, di partili e di stati in con– Hilto hanno resa popolare Ja contrap• posizione di socialismo - o, pili va– gamente - giustizia sociale e libertà politica. Non è un fatto nuovo; è un accento nuovo su una pseudoidea po. !emica "he rimonla a tempi molto vecchi, i tempi in cui cominciò a far comodo combattere il socialismo fa. cc-ndolo consistere tulto nella sua de. generazione autoritaria. Oggi che crucstn degenerazione autoritaria si chiama totalitarismo, dobbiamo an– che noi meltcre un più Corte accento sull'inscindibilità, per noi ov,·ia, del– la liher1ù e del socialismo. Quest'ultimo offre infatti all11pri– ma le basi materiali del suo svilu11- po. La falsa opposizione che tra loro s:i pre1ende stabilire è per me uno dei pili pericolosi sofismi del nostro 1empo. Tale falsa opposizione, con tutti i corrispondenti faticosi tenta– tivi di conciliazione a cui s.i è già accennato nella pri»1a parte di que– s10scritto, disimpegna negli ambien– ti colti la stessa azione paralizzatrice del mito russo tra le masse OJ>eraie. Torno qui eu un concetto che mi è caro, perchè mi sembra venuto, o l)iuttosto tornato, il momento d'im– J)erniare su di esso la nostra opera di propaganda. Sono pii1 che mai convinta dell'importanza enorme che ha nella storia la volontà di potenza, ch'è in germe nell'aspetto cepansivo dell'islinto vitale, ed esiste tanto nel– l'individuo, quanto - collettivamen– te - nella specie. L'i@linlo vitale conserva manifeeta- 350 zioni primitive, bcst.iaH, che l'uomo in <1uan10si distingue dagli altri anL mali, cerca di Sllf>erare; presenta de. generazioni morbose che l'uomo nor. male cerca di combattere; ma è in essenza un istinto sano. Si tratta solo di coltivarlo, incanalarlo, !)Orlarlo t1lla misura dell'uomo. Ora - oggi come oggi - l'aspetto 1>rimi1i,•oe quello degenerativo del– l'is1into si confondono spesso e non c'è 1naticamente nessuna ragione di distinguerli. Questa forma morbosa e bestiale della volonlà di po1enza consiste nel desiderio individuale di dominare sugli altri uomini, nel pia. cere, spesso sadico, di piegare la vo– lontà ahrui, di mettere U 1>iedesul– le altrui teste chinate. Questo deside. rio non è individualista altro che nel– le persone che esercitano tale pote• re; gli altri costituiscono ciò che si chiama la ,m,.ssa, in cui l'ind.ividuo, schiacciato dall'impotenza o invas.o da <1uel.lospirito di serviti'• volonta– ria che non è spesso che ansia di po– tere repressa, annulla se slesso. Lo s1rumento piìt evidente di que– i,1adegenerazione morbosa dell'is1in_ 10 vi1ale è il potere politico, che si riduce sempre, in ultima analisi, al– l'uso della ,•iolenz11materiale (se non ci fossero polizie ed eserciti non esi. sterebbcro autorità politiche). Un al– tro di questi strumenti è il potere e. conomico. La tendenza delPindivi– dno o del gruppo a dominare gli al– tri uomini aura"eno le anni o le leg– gi, equivale a quella che 11orta a do. minarli attraverso il posse&so dei mezzi di produzione e di scambio. Credo che il nostro tempo ci ab– bia sufficientemente illuminati sulla necessilà d'invertire la formula cor• renle e di riconoscere il valore poli– tico della proprietà. Nella maggior parte dei casi, i magnati del capita-

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