Volontà - anno VIII - n.6-7 - 15 novembre 1954

celio vivo della societit come società. di-1)erso11e. Un !)rimo campo in cui ciascuno di noi può sperimentare per sè in modo cUicacc la verità delle sue idee è la vita personale nel suo tessuto d.i rapporl i con la famiglia e gli amici. U com1>ortamento personale di un anarchico non solo è di per sè un ot– timo banco di collaudo d~Ue sue i– dee,ma gli offre nello siesso tempo la prima e pili valida forma di propa• ganda, quella dell'esempio. Un padre, ad esempio, che « co– manda • ai figli, già Jaseia dubbiosi su.Ila validità delle sue prediche con– tro l'autorità - e cosi 1mre un amico che risJlCtlO agli amici assuma atteg– giamenti dispotici, od un amante che ris1)ctto alla sua compagna (o com• pagno) agisca con volontà di posses– so, o chiunque, in qualunque rappor– to, si serva di finzioni, inganni, co– pra con apparenze costituite di bu– gie il .!!UO viso reale. La fomiglia d'un anarchico, il suo cerchio di amici, riflcllono ciò che egli vcrnmcnte è. Se l'immagine che così si costituisce non è c1uelln d'un uomo (o donna) retto, lranco, fodelc alla parola data, rispettoso della per– sonaliti, <li chi entra con lui in con• tallo - nlloru chi gli sentirìt dire con la bocca bei discorsi di liberti, e cli bellezza non lo ascolterà. Se invece egli non parla di « i<lce », ma il suo vicino s'accorge che egli dà l'esem– pio d'un l'ivcrc senza autoritit e sen– za frode, Wà porlnto a stimarlo, si scntiriltìtimolato a far come lui. In qi1cs10 campo dell'azione stret• tamentt> personale, non v'è nessun bisogno di sussidi ideologici. Ognu– no è come è, cd agisce in conscgucn. 344 za: il vero bene che fn è tutto nclh1 sua pratica di vita. Quando invece l'azione personale s'nggiunge a quella di compagni in un gruppo, allora d.ivcnta necessuria una definizione di idee-volontà su(. fìcienti a costiluire una base accetta• tn chiaramente da ciascuno nel grup. po per i compiti assunti in comune. La costituzione d'una tale base di idee (pili propriamente, bisogna di. re sempre id<-e-,,olonlà: l!i tratta di un pensiero che sostenga un agire,. non già di « teorie») offre n sua voi• la un altro banco di prova per gli a– narchici - e abbiamo avuto saggi abbastanza recenti della sua validitiL Chi ha l'animo del generale è por- 11110, entro il suo gruppo, a pcnsare– clte gli altri sono incapaci di veder chiaro, che la sola visione nella è la sua, che è quindi suo il compito di illuminare gli altri e di condurl.i 111. l'uzioue. Le idee anche sue perdono allora l'animo di libertà (sottile e[– f.:-ltodel ,·eleno d'autorità anche mi. nimo e-pii1 riposlo). Egli si isola tra i suoi comp:igni e si pone n fabbrica– re tesi-ideologiche che s'intende gli altri debbono accellare, magari fin– gendo di discnlcrle. Ln logicilà delle idee razionalmente connesse gli pare (e così la presenta agli nitri) vrova sufficiente della loro vcri1i1. Se gli altri appena tollerano eh·c– gli sia « il pensatore del gruppo»,. egli sccndcrì, poi dal piano dcUa dot- 1riua u <p1ello della tattica, e l'ideo– logia-unica figlicrìt spontaneamente la l:tllica-unica. 11 gruppo divcntcri1 di ubbidienti ad uno che conrnndn, nncl1e se non lulli ne avranno coscienza. Non po- 1rì1 for altro che camminare sugli schermi slcs.si dell'azione elci parliti.

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