Volontà - anno VIII - n.6-7 - 15 novembre 1954
dettagli, in teoria ed in J>ratica, &em• pre, Ogni azione sociale che non attac– chi Ja r:ldicc dei mali è per noi con• dannata a restare sterile - anche se parrà che nell'immediato generi del bene. (Quante esperienze storiche concluse negativamente ormai: saggi imJ>onenti la Chiesa Cattolica e il Partito Comunista). Ogni azione sia J>Ur rninima che invece s'orienti contro le radici dei mali lascerà per contro sempre un residuo posilivo e certo, e solo esaa (ed anche per <1uesto, quante CSJ>C• rienze: saggi pili vivi, ciò che resta di erncacc, Cuor di Chiese e di Parti– ti, degli originali moti libertari cri– stiano e socialista). Ln resistenza alle autorità, l'h1d.i– sciplina cosciente, la cosciente di. subbidienza, restano anche nel no– stro 1cm1>0le forze pratiche elemen– tari dell'umano. Quindi: il criterio con cui d.istin• guiamo gli amici dagli a,•versari si chiama Autorità. Quanto 11ilt troviamo d'Autorhà uci gru1>pi e persone con cui entr-ia. mo in contatto, tanto pii1 chiaro ci diventa che siamo in presenza di for, zc ncm iche: cd anche se par Caccia– no del bene restiamo attenti a cerca. re il veleno riposto che fari, negativo il ri.naltato finale della loro azfone. E' perciò che per l'anarchismo i fatlori economici ed i {allori politi– ci dei mali sociali sono ciascuno in 8Ò giì, secondari. Il fattore primario che tutti li com1>rcnde nella sua an. ti-umanità integrale, si chiama - con due nomi che dicono,un fallo so. )o - Comando-Ubbidienza. E nes• suno potrà mai persuaderci che v'è una qualche forma di comando.ubbi– dienza la <1t10legeneri del bene. 342 Perciò noi 11011 divid.iamo il mon– do degli uomini e donne in classi ar. bi1rarie. o <'Conomiche o politiche o morali od altre. Guard.iamo ciascun uomo e donna in sè, cerchiamo quan• to comanda <1uanto ubbidiS<:e. Consi– deriamo ciascun gruppo sociale con lo stesso criterio. E come avvertia– mo il lremendo peso negativo della volonlà di comando anche tra i po– veri (ed anche tra gli anarchici, per poco che ciascuno di noi allenli la vigilanza su se stesso), cosi sappiamo apprezzare i rudimenti di volontà li– bertarie talora presenti anche tra ric– chi, ancl1e tra i fedeli di Chiese e di Partiti. E tra poveri e ricclti, tra col. ti e ignoranti, in tutte le condizioni pensabili rileviamo il peso negativo ancor pii, tremcnd,:> della clisciplina, dell'ubbidienza. Abbiamo cosi un orientamento net– tissimo per 'il nostro operare quoti• diano. E non già nega1ivo, anzi che spinge sempre a decisioni, ad inizia– tive autooome, in ogni momento in cui abbiamo con noi il minimo ne– cessario di compagni di la,•oro, ma ancl1e se s·iamo soli. Ben sappiamo che così noi ci ne– ghiamo il successo ampio, evidente, immediato. che ad ahri impegnati. con mezzi d'autorità in Parliti cd in Chiese pare la prova necessaria della verità. La nostra azione fluisce quasi in• distinta nell'azione di tutti. Dà e da. ri, i suoi frutti: e chi ha occhi per vedere se n'accorge. Ma non noi pos• siamo cercare di avere milioni di « seguaci n, nè labhricarci slogans che entusiasmino a servire. Anche se talvolta ci tentino, con la loro appa– renza di più facili vie e pili conclu. sive, noi slessi ci proibiamo l'uso di
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