Volontà - anno VIII - n.3 - 1 luglio 1954
stili dircllamcnlc dallo Stato o disci– plimui in modo che i profitti dei co– struttori \'enisscro sacrificati in parte assai maggiore all'esigenza di ridurre i canoni di aflìlto e riscatto. Ma, co– me volume di in\'estiincnti, tenuto conio dcll11 priorità che uella situa– zione economica del paese clo,•rcbbe– ro R\'Cre gli investimenti ,,roduttivi, è uno sforzo ragguanlevole. Dal 1948 al 1952 compreso (il '46 e il '4i "cngono esclusi solo pcrchè al– lora In ricostruzione era :-ippcna 1nr– "iata e l'nttiviti", edilizia limitala; quanlo al '53 mancano i tfati) sono stati costruiti in Italia complcssiv:1- mf'ntc- 1.632. 720 vani: la (•irru inclu– de - sia chiaro - tulli i ,•ani edifi– cati, .sin <111clli a finanzi11mcnto s1:1- tolc, diretto o indiretto, siu quelli a finanziamento privato. Ebbene: <1Lrnl'i• stato l'incremento drmogrofi– co nello stesso periodo? E' slato di oltre 2."li 1 tOOO uni1:1. Divi,Ìcndo que– sta cirra per il numero dei nuovi va– ni si ha un affollamento medio di 1,33 ,,crsone 1>erciascun nuovo \'Uno costruito: superiore cioè a <111ello me– dio generale precedente del paese. lnfotti, il c·cnsimento del novembre 1951 lrn rjlc,•ato che la po1>olnzione itnliana dis1>one oggi in totale di 35 milioni cli vani, con nn nffollnmenlo medio per vano di 1,30 persone. Se poi si vo;:diono comprendere nel cal– colo anche gli anni '46 e ·47 il rap– porlo 1rn i nuovi nali e i nuovi vani sali· da J ,33 a J ,54 ! In nitre parole, il grande s.rorzo e– dilizio 1•0s1-b('llico italiano, anche se rosse slnto utilizzato nel modo so– cialmente pili a1>erto, non sarebbe b11s1a10lo stesso neanche n coprire la maggiore domanda deriv,mte da1- l'incrcmènto demografico. Del resto, quanto grande e clirella sia l'influenza di <1uest'ultimo sulla gravità del problema della cas:1 e• mcrge chiaramente da una compa– razione Jegli indici di affollamento delle abitazioni e gl'inJici di incre• mento demografico nelle varie cillà e regioni. E' noto che In carenza de– gli alloggi risulta assai più ncut11nel prolifico Meridione che nel Nord.I– talia. Meno noto, nrn ancor pii, sin– tomatico, è che le province pii1 so– vraffollate sono <1uelle cli Napoli. Bari, Reggio Calabria e Potenza. che registrano tutte da mohi anni un incremento demografico annno altis• simo, cioè superiore al 14 per mille. e le province meno sovraffollate sono <11wllc di Genova, Torino, Firenze e Bologna, ove In po1>ol11zioneo a11- meu1a in misura non superiore al- 1'),5 1>er mille, o addirittura, come nelle due prime, diminuisce. A Ro. ma, do,·e l'incremento demografico è ,,oco pili che medio (7,9 per mille), nonostante la pressione tielle masse inurbate, l'affollamento medio è ri– sultato relativnmenle modeslo. n altro esempio: la siluazione a– limentare. Dal 1911, la produzione nnnua na• zionale è snlita per il frumento da 50,9 a 69 milioni di ,111intali, per il granturco eia 25 milioni a 27,5, llCr le palale da 27 milioni a 28, per il riso da 5,3 n 7,2 milioni, 1,er la car– ne bovina da 2,6 n 2,9 milioni e 1,er il burro da 449 a 597 mila quintali. Ebbene, a causa dell'aumento df'I. la popolazione \'Crificatosi nel frat– tempo, la dispo11ibi/ità medit, rmnun ,,cr nbitaute cli questi generi è dimi– nuita: 1,er il granturco, da Kg. 36,8 a 19,7, per il riso da Kg. 10,6 a 7,4, per le patate da Kg. 41,9 a 33,5, per i grassi animali (manca il dato !Hlrti- 157
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