Volontà - anno VIII - n.2 - 1 giugno 1954

deJJe Regioni. Oggi si sa bene che minima e bugiarda applicazione ha avuto i I principio costituzionale: tuttora egli pensa e dice che è me-. glio contentarsi del poco realizzato, non insistere sul.la strada del regio– nalismo. Ed a chi gli chiede la ra– gione del mutamento risponde, al so– lito: ma non vedete che l'autonomia regionale, che si sperava utile, si è invece dimostrata dannosa? e che og– gi, ad es., dare l'autonomia ammini– slraliva a certe regioni italiane si– gnifìchercbbc passare in mani anli– democratiche dei poderosi strumenti di autorità? Dunque ... Don Sturzo è ora un acceso com– bauentc contro iJ voto segreto. In passato, invece, anch'egli lo ha dHe. so, conte via per la sicura espressio– ne dell'opinione personale del depu– tato fuori di ogni pressione esterna alla sua coscienza. li suo mulamento d'opinione pare derivalo da una vo– lontà di maggiore purezza dei costu– mi J>arlament.ari (che deputati e se– natori son mai, se non hanno il co– raggio di esprimere pubblicamente la loro vera opinione?). Ma gli os– servatori delle cronache sanno che J'auacco al voto segreto è Hmnto do– po che s'è dimostrato (nel recente voto negativo sul Bilancio delle Fi– nanze del Governo Scelba) che esso offriva un'op1,or1unità di azione ef– ficace ed incontrollabile ai parlamen– tari democristiani in disaccordo con la linea del Partito ... Su tutto ciò, e non gli importa che ]a contraddizione sia tanto evidente, don Sturzo distende ampi discorsi contro la partitocrazia, in difesa del– la democrazia pura. Con i discorsi chi non può essere d'accordo? Per– fino noi polremmo spesso trovarci concordi con la sua critica vigorosa 70 della onnipotenza dei Partiti, i quali annullano di fatto la sostanza della conclamata « rappresentanza del po– polo l> sottoponendo i parlamentari ad una rigorosa disciplina governata da forze cui gli elettori rimangono estranei. Ma come mettere d'accordo i di– scorsi e gli atti? La ris1>osta, conclusiva e chiarifi– cante, è sem1>lice. Don Sturzo è contro la proporzio– nale pura, oggi, poichè oggi (avori• rebbc Partiti diversi dal suo, ed era invece ad essa favorevole in passato - quando solo J>er Ja via della 1no– porzionale pura il suo Partito ha potuto conseguire un' affermazione rrnrlamenlare cd una forza politica etti non gli sarebbe staio (acile giun– gere attra,,erso le pii, dure maglie della legge maggioritaria. Egli è oggi conlro il volo segreto, perchè i I volo segreto avrebbe nella situazione alluale effetti ch'egU va– luta dannosi al suo Partito, dando modi d'azione indisciplinata ai radi. cali contrasti interni che ne gene– rerebbero il disgregamento. La regione, vista in sede di 8ibat- 1iti costituzionali come strumento di maggior potenza del suo Partito in– sedialo ohrc che nelle sedi di Auto– rità del centro anche in quelle della r>eriferia, egli ripudfo ora poichè si avvede che metterebbe il suo Par– tilo nel rischio di dover combattere •dal centro .le autonome Autorità lo– cali conquistate da altri Partiti. E per tutto ciò, s'intende, la spie– gazione è pronta :in termini di veri là, non in termini d.i politica. Il decentramento amministrativo era voluto come mezzo per educare gli italiani all'esercizio della libertà:

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