Volontà - anno VIII - n.2 - 1 giugno 1954

nazifascismo, e di eliminare il peri– colo che questo potesse soffocare il mondo di fronte ad una nuova fase della lotta, per poter rimanere iodiI. ferente. Alla lotta contro il mili1arismo e la guerra, egli aveva dato sempre il migliore di sè. Durante le polemiche che si sollevarono anche in campo anarchico, a proposito della prima guerra mondiale, e a proposito del– l'atteggiamento prego da qualche a– narchico come il Kropotkin, il Gra– ve, il Malato, ecc, il Rockcr, che al- 1ora si trovava a Londra e quindi proprio nel centro deUa discussione, e nonostante fos~e-amico ed avesse grandissima stima del Kropotkin, ne fu avversario e fu contro i firmatori del (amoso manifesto che preconiz. zava la partecipazione aUa guerra, per combattere il militarismo. An– che allora, era la lotta contro il mi– litarismo prussiano che aveva scosso i sentimenti e modificato l'atteggia– mento di molti avversari del milita– rismo, ma il Rocker gj trovò com(>le– tamen1e d'accordo con la posizione di Malatesta contro quella di Kro– potkin. Pili precisamente quando. subito dopo la <finedella prima guerra mon– diale, il Rocker rientrato in Germa– nia e iniziata la sua attività, com– prese che j) compito pii1 impellente era quello di tendere le forze 01>eraie in modo tale da spezzare, stroncare alle radici, il militarismo tedesco. Ed era lì, sul luogo, in Germania che bisognava svolgere la più in– tensa a11ività antimilitarista, creare quella forza di pace capace d'impe– dire il risorgere del militarismo. Ed evidentemente, s'impose quello di lottare contro fa costruzione d'armi di guerra. Egli sapeva troppo bene 116 che prima di tutto era indispensa. bile rompere quella struttura rea– zionaria e centralista creata da Bi. smark, quella stessa che aveva accon. sentito la formazione e poi il poten– ziamento continuo del militarismo tedesco che andò col tempo trasfor– mando tutto il continente europeo in una serie di accampamenti mili– tari nemici e che alla fine portarono alla prima g.ierra mondiale e, persi– Slendo su quel piano non si sareb– be 1>oluto che arrivare sempre a nuove guerre. Quando, nel marzo del 1919, var. laudo <1uale rappresentante dell'or– ganizzczionc 01>craie ;1derenti ulla F.A.U.D., - l'organizzazione anar– co-sindacalista, - a Erfurt, dove si leneva una Conferenza Nazionale de– gli operai della Industria delle armi (18-22 marzo), diceva, con quel.l'ot– timismo che era in tutti pcrchè sem– brava che la rivoluzione in Germa• nia avesse davanti a sè numerose vie: (e Il reccme passalo ci ha insegnato che un' governo no,1. [JUÒ minacciare in og11.ioccasione colla sciabola 11è 11wller1!in pericolo la f)llCe nel 111011.– do >1 ••• 1>crchè alla fine si trova nuo– vamente nella guerra. « Quello che occorre è uu deciso allontanametito e/ai sentieri del passato, con un nuovo spirito ed un ,wovo ini:.io »•.• « Sono trascorsi apvena4 mesi dalla fine del• la guerra e già tutto l'arsenale degli Rohen:.ollern è ritornalo acl essere intensament.e attivo; questa volta contro il. proprio [>Opolo» ... «Lo St.a– t.o d'Assedio è ritornato nella nuova Germania ad essere un fenomeno normale e l'assassinio degli 01J.est.i rappresentanti ciel/a rivoluzione u,w i,idustria». «Qual' è il nostro alleggio~ mento cli fronte alla fabbricazione di materiale per l'esercito? Presentare

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