Volontà - anno VIII - n.2 - 1 giugno 1954
la libertà di produzione, toglie il di– ritto di sciopero, controlla i sinda– cati. Esso è legislatore, proprietario e imprenditore in una persona e, per di pili, senza divisione di queste varie incombenze. Gli stati totalitari <' i 1n1csirelli a dittatura sono un e– sempio pauroso. I comunisti della Yugoslavia di– chinrnno che il loro paese è 1ulla via del socialismo e del comunismo ('d f'SSisi affaticano onde accelerare questo processo di s,•iluppo verso lo 6Copo supremo. Essi possono raggiungere questo scopo solo re trasformano le im1>rese s1atali in cooperative autonome \li produzione. Questa trasformazione c•ostitnirèbbc l'ultima scena del se– condo alto. ln questo modo divcn– trrcbbc superflua anche la dorninn– zione assoluta del Parlito comunista. La dittatura potrebbe essere abbnn– donata cd il socialismo snrebbe in marcia. JI popolo yugoslnvo salute• rcbbe con gioia simili misure, all'e– stero si susciterebbero simpatie. na tale 1>olitica può essere sostenuta con urgomcnti marxistici. In questo modo Tito potrebbe im– r,edire un ritorno al capitalismo pri. valo. Però, siccome questa ,;a poslu– la unu rinuncia volontaria alla ditta– tura, c'è 1>oco da sperare che essa venga battuta. In questo momento non ci sono segni di questa possibili– tà. Non si sega il ramo sul quale si è scduli. Con!idcrala in sè e 11cr sè la legge ,·ostituti,•a Yugoslava riguardante le fabbriche rnppresenta un progresso. Però in altri paesi si è giunto a lcg– "i a11:1loghc senza diltaturn. Nelle fm1m:~se ehc sfrut1ano le miniere di carbone e nelle fabbriche di accia– io della repubblica occidentnle tede. sca, anche gli operai colJaborano 108 alla direzione. JI loro voto è limi– tato, 1>erò anche c1uello dell'opera– io yugoslavo lo è del pari. NeJ Mes– sico l'imprenditore non può ingag– giare, nè licenziarè alcun operaio senza il beneplacito del comitato di fobbrica, ln Francia il capo dei sin– dacati Joulumx è il capo del Consi– glio Nazionale dell'economia, dal <111nlc sono discussi importanti pro– blemi per la produzione del paese e la produzione dei lavoratori. L'odierno stato della rivoluzione yugoslava permetle di stendere un sem1>licc bilancio. Dalla 1>arte del– l'a11ivo si può porre la confisca dei latifondi e dei ben.i della chiesa ed il rispetto della piccola propriètà dei contadini, inohrc la liberazione dal– la lutela russa, l'emanazione di una legge moderna sulla costituzione del– le in1prese e l'incremento di coope– rative autonome di contadini. Da.Ila pnrle del passi,·o Ha la coslituzione della dittatura del parlito comuni– sta, la so11pressione di lolle le forze cd organizzazioni poliliche di altra natura. Sulla pagina degli errori de., ve essere scritta la slatizznzione del– Il' grnndi im1•rcse industriali. Lo svilu1)J>Odella Yugoslnvia pro– cede in <1ues10momento con rapidi– tit. Condizioni stobili vengono sosti– tuite da labili posizioni di mo,•i– ruenlo. Si andri1 dall' odierno periodo ver– so deslra, verso il capitalismo pri– vato, 01>1mre ,•erso llnislra, verso il libero socialismo? 01>pnre si rimar– rà Cenni nel mezzo, al capitalismo di S1ato, al quale si dà il vergognoso nome di socialismo di S1ato? Oppth re si arriverà alla fine di una· com– binazione di vari elemen1i? A <1nestodarà risposta il futuro. A. SoucHT
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