Volontà - anno VIII - n.2 - 1 giugno 1954

la stessa quantità e la 1tcssa qualità di lavoro». Praticamente, nell'URSS, l'opera– io è retribuito a cottimo o alla « nor• ma », con penalità per coloro che non la raggiungono e con compensi per coloro che l'oltrepassano. Ciò signifi. ca che la rimunerazione è secondo 1a produzione, invece di seguire semplicemente la natura delJa fun. zione compiuta da ciascuno secondo le proprie forze ed i propri mezzi. Non è, dum1ue, tenuto conto in nes– sun modo dcli' uguaglianza degli sforzi o dei bisogni dell'uomo della donna, ma della disuguaglianza del rendimento individuale. Senza parlare dell'aspetto inuma– no di questo metodo di lavoro, com• buttulo accanitamente come il pcg• giore degli sfruttamenti dai lavora– lori del mondo capitalista, insistere• mo solamente su questo fatto: la grande massa degli operai, salvo qualche eccezione, non raggiunge m"i la « norma >> lavorativa. Questo sistema è cinicamente giu– stificato da ·Pnul Noirct che, sotto il titolo, « La piani'fìcazione dei saJa. ri n ha serino nella rivista comunista Parallèle 50 (13-9-1951): « E' e.vi< lentcche sullo stesso pia– no, cioè allo si.esso grado di qualifi– cazUme, possono molti lavoratori fornire, nell'unità di t.e,npo, un la– voro molto disuguale. Il salario a tempo (all'ora, per es.) è dunque, nel quadro della ripartizione socia– lista, un mcx.lo di rinumera.;;ione tan• lo ingiusto <Ju.anto noc.ivo. lngiu3to, J>erchènon J>ermette di retribuire meglio coloro che forniscono di più alla società; nocivo, f)erch.è non in– coraggia l'aumento <lelrendimento. Questa spiegazione degna d'un ra1>presentan1e del patronato più ra. pace, non parla, tuttavia, di un altro aspetto del.l'l<emulazione » stalinia– na, che è ]a « gara ». La «: gara » è lanciata sempre « U• nanimamente » e ((volontariamente» dalle officine o dalle « brigate del Ja. voro ». In reallà sono i direttori o i responsabili che ne prendono l'ini– ziativa, e gli operai non hanno che da ubbidire. La gara obbliga tutti i lavoratori delle officine che entrano in competizione, a fare uno sforzo eccezionale che oltrepassa largamen. te il ritmo nonuale del lavoro. C'è anche l'« offerta » speciale de– gli operai in occasione dei grandi av• venimen1i, come l'onomastico di Sta– lin, la ricorrenza della Rivoluzione d'o1tobre, ecc... Nei paesi satelliti c'è, in pii1 degli anniversari parti• colari, quelli del capo auuale del Partito, ccc. All'avvicinarsi di qne– sli grandi giorni, gli operai « volon– tariamente n offrono un lavoro dop– pio. Colui che non mantiene la sua (( llromessa >1 è messo alfa berlina, il suo nome appare sul giornale mu– rale dell'officina e subisce tutte le conseguenze della sua vergogna. L'onore staliniano es"ige che la norma sia superata. D'altra parte, è una necessità vitale, p_erchè il sala– rio che corrisponde alla norma non rappresenta che un minimo « stret– tamente indispensabile » il che si– gnifica che è realmente insu.ificieote. L'eroe operaio è lo stakanovista, che non soltanto oltrepassa in un modo costante e impressionante la sua norma, ma che per di più « in– cita » un grande numero di operai deJla sua officina a seguire i.I suo e– sempio. Lo scopo di tutte queste pratiche di emulazione è l'aumento penna• ncnte del live11o della norma, cioè 99

RkJQdWJsaXNoZXIy