Volontà - anno VIII - n.2 - 1 giugno 1954
mina pena a chi pubblicamente (a propaganda contro la vrocreazione, è un articolo del Codice Penale. Non basta; nell'intera sua relazione, <1uest'insigne ipocrita si ostinò ad identificare il contro1Jo deUe nascite con ]'aborto. È 1m e<1uivoco <1uesto che occorre confutare senza indugio; il progetto di abrogazione dell'art. 553 C.P., presentato da 23 parlamentari di vari partiti alla Camera dei De– putati, mantiene in vigore tutta la legislazione contro l'aborto. L'Italia ha, nel mondo civile, il triste primato degli aborti. Un iJlustre ginecologo stima, con un calcolo prudenziale, che ogni anno, nella nostra nazione, si attenta ru1, milione di. volte al.la maternità già iniziata. L'istituto Doxu nella sua inchiesta sul Controllo delle Nascite, chiedendo all'inter. pellato se ritenesse J'aborto una pratica diffusa nella cerchia delle proprie conoscenze, le pili delle volte ne ricc,•eva una risposta affermativa. È noto come esista a Milano un tariffario degli aborti che va da lire 40.000 :i lire 300.000, :,;ccondo l'abiliti• e la chiara fama dell'operator~ e il lusso delle cliniche dove sono di moda gli aborti tern1>eutici. L'omertà più completa circonda i reati contro la materni là; i processi per tale reato sono rllrissimi; soltanto il decesso della madre provoca mm inchiesta. L'aborto è forse in Italia, dopo il falso nelle denuncie Vanoni, il reato pili diffuso; è indubbiamenle il meno perseguito. J •poveri ne sono naturalmente esclusi; la disperazione J>er una nuo,•a gravidanza s1>inge 11011 poche volte la madre che hn giii frotte di figli affa– mati, denutriti e malati intorno a sè, :td affidarsi alle JJill infami fattucchiere. Quando il figlio nasce, dopo che sono risultati ,•nni tutti i tentativi di interrompere la gra,•idanza con mezzi empirici e dannosissimi, lo si accetta con rassegnazione: divideri, la fame degli altri. 1< Quando la Madonna ci ,,uole male, ci manda w1 figlio» sono afferma• zioni tremende nella bocca di una madre. I retori nazionali che proclama.no il 1< diritto alla nascita » dovrebbero tradurre le loro calde esortazioni ne'I 1< diritto alla fame >1. Se poi la madre è nubile e un figlio significherebbe la per<lita del posto (« io non voglio cagne in casa >1, cosi fu congedala una cameriera trovata in stato di gravidanza), si ricorre alle peggiori risoluzioni. L'infanticidio è un altro triste primato italiano. I casi di intanticidio non si limitano ai pochi che danno l'avvio a pa– tetiche divagazioni nella Cronaca nera elci nostri giornali; le pili volte il cadavere dell'infante viene tro,•ato solo do1>0 qualche tem1>0 (e in tal caso non merita pil, gli cmori della cronaca) o non lo si trova affatto. In altri casi, l'infanticida, specie nei paesi, viene 1>rotctta daJl'omertlt (o cariti1?) della popolazione e della stessa polizfa giudiziaria. Nel paese dove ho vissuto per qualche tempo, si faceva il nome della donna che ave\fa abbandonato in una boscaglia un infante trovato privo di vita. Il Parroco fu zelante nel raccogliere le prove a carico; il Maresciallo, 92
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