Volontà - anno VIII - n.2 - 1 giugno 1954
sazione che aveva respinto il ricorso, essendosi convinta che essa costituiva un gravissimo errore giudiziario; clie ul delitto e alla disgrazia di prima a– veva aggiunto un altro delitto e un'altra disgrazia. A questo scopo era andata pit1 vol– te a Cagliari per conferire col Pro– curatore Generale, ma da <1uestinon riusciva mai ad ottenere nulla, rifìu– lnndosi ostinatamente di credere in un errore giudiziario. Allora si rivol– se a Roma di.rettamente al Ministero di Grazia e Giustizia e in un primo 1cm1>0pane che questi prendesse a cuore la cosa, -accogliendo la richie– sta di una revisione del 1>rocesso e f)aSSÒl'incarico al Procuratore Ge– nerale di Cagliari. Ma <1uesti eep1,c for tanto da ,,crsuaderc il Minislro che non csiste,,ano motivi che giusti• fic:1ssero l'annullamento della sen. lenza e relativa riapertura del pro– cesso. Questo l'assurdo pili infame della cosi detta ~ giustizia ». Pcrchè un cond:1111rn10 possu essere graziato oc– ('orre i.I perdono dellu parte civile; ma se <1ues1a,col tempo, si persuade di aver infierilo su di un innocente e vuol porvi ri1,nro, non è pii1 ascol– tal:t. Cosiecl1è quatlro condannati a vita, se nnchc gli altri ire erano innocenti come il Lai, se non 80110 ancora mor– ii. dovranno morire negli ergastoli 1>crchè un Procuratore Generale e lanli ::altri magistrali e supremi ese– cutori della giustizia intendono di– fondere le loro folli presunzioni di infollihiliti,, rifiiurnndosi di ammel. l('rC di a,•er potuto commettere un errore. Uno di questi compagni di causa del Lai era pure a S. Stefano, gli altri due erano a Portolongone-e dopo. <Jualche anno, ammalatosi di dolore fu trasferito in ima casa di cronici e non ne seppi piì1 nulla. Vi era un altro sardo, certo Bu– droni Giovam1i, condannato col 1,adre, il cognato e il padre del co– gnato, per un reato identico a quello del Lai, della cui innocenza sono convinto. Per incarico di questo disgraziato scrissi al capo del governo, pregan– dolo di dare disposizioni affinc.hè fossero interrogate Je persone coUe quali era a lavorare nel momento che ru commesso il delitto. Si ebbe Ja r,~posla di a,•erc passato l'incarico al Procuratore Generale di Sassari il quale, naturalmente, trovò buono ri– spondere che 1a gius1izia aveva fatto i I suo corso normale. Anche <1uestoinfelice si confortava con la preghiera e a,·eva finilo col credere di essere stato scelto da Dio u soffrire per le colpe degli alu-L Come il Lai era di condotta irre• prcnsibi.le. Ve ne era un a.ltro, cl1e non 811• pendo pili come imprecare a Dio e agli uomini per il male che gli era blato fallo, teneva sempre iJ berretto abbassato su.Ila fronte da permettere appena agli occhi di vedere dove mette,,a i piedi. Quando lo si interrogava rispon– deva senza guardare in laccia il suo interlocutore. Era un contadino, mi pare pug}..ie. se, ed era stato strappato alJa !ami• glin e al lnvoro per essere condan– nato a vita quale autore di un omi– cidio. Sa il lettore comprendere il signi• ficato del comportamento di que- 85
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