Volontà - anno VIII - n.1 - 1 maggio 1954
borghesi, socialisti, comunisti e la– voratori e la repubblica era una de. mocrazia nel senso antieo della pa– rola. Israele ha un governo di coa– lizione borghese ». Il compagno Skladi mi vo1eva in– terrompere, ma io lo ipregai di per– mettermi alcune parole di chiusura e continuai: « I sindacati. americani vi rimpro– verano non soltanto la statizzazione dell'economia, ma anche quella dei aindacati. E' vero che da loro i la– voratori sono costretti ad -aderire ai sindacali controllati dello stato? Cor. ri~ponde al vero che il Partito gui– da, che lo Stato ordina, ed i lavorato– ri devono ubbidire? E' vero che i sin– dacati senza l'approvazione del Par– tito e del governo non possono 1>ren– dero alcuna decisione? E' 1 presso di loro abolito il diritto di sciopero? ·Perchè io pubblico i miei articoli anche nella stampa dei la,,oratori a– mericani la sua risposta è per me im– portante. « Ella non centra esattamente le sue domande», mi rispose il compa– gno SkJadi. « Ella non de\'e parago-– nare la Yugoslavia alle nazioni occi– dentali. In Francia, lnghjllerra, A– merica etc. si è sviluppato sia il mo– derno ca1>italismo come il rnoderno movimento operaio sotto il regime della democrazia borghese. Nell' A– merica le 1>retnesse economiche, poli- 1iche, spirituali nel secolo passato e– rano completamente diverse dalle condi1,ioni che da noi dominavano ancora fino all'inizio della II guerra mondiale. oi siamo una ,,arte dei Balcani. Noi dovemmo subire il gio– go dei turchi, della monarchia asbur– gica, e del nostro stesso assolutismo ed eravamo preda dei grossi proprie– lari e pirati nostrani e stranieri. Il 42 nostro popolo era non soltanto ma– terialmente, ma anche spiritualmen– te in ceppi ed il processo di libera. zione era duro. Allo scoppio della II gterra mon~ diale il governo e la borghesia pas– sarono, d'accordo, con Hitler. I gio– vani lavoratori e contadini intrapre– sero sotto la direzione del ,partito comunista la lotta contro il militari– smo straniero ed il fascismo. Noi combattemmo per la liberaz.ione del paese dai conquistatori stranieri e da,, gli srruttatori nazionali. Alla fine della guerra noi abbiamo com1uistato il 1>olerepolitico coll'aiuto di un'ar: mala di 700.000 lavoratori e contadi– ni. Il partito comunista stava in tut– te queste lolle alla testa., i sindacati ci assecondarono. Col loro aiuto fu attuata la nazionalizzazione dei mez. zi di produzione. ln grazia 111l'appog– gio dei sindacati fu possibile trasfor• mare l'economia privala in economia statale e slatizz.are pure il commer– cN>grande e piccolo. I ainclacati han– no aiutalo il parLito ad attuare l'or– dinamenlo socialistico della società. Ci si muove l'obiezione che da noi, nonostante la socializzazione, il te– nor di ivita è pur sempre inferiore a <111cllodegli stati ca1>italistici. Noi siarno un paese agrario con industria scarsamente svilu1>pata 1 impoverito dalla guerra. Noi non siamo ricchi co– me l'America. Noi abbiamo <la spar– tirci una piccola torta ed ognuno può ottenerne solo un pezzetto. Il nostro contadino viveva in modo ancor pri– miti\'o, le paghe degli operai erano basse e solo un piccolo numero di tec– nici di iprima categoria era ben paga~ to. Colla progressiva industrializza– zione si eleverà anche presso di noi il tenor ~di vita. Nel nostro governo non vi sono capitalisti, i quali si ar-
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