Volontà - anno VIII - n.1 - 1 maggio 1954

nome in FCL (Federation comuniste libertuire) e che sul giornale - uffi– ciale apparisse un esplicito ripudio del nome stesso dell'« anarchismo ::o. Partendo daUa premessa che il giornale, Le Libertaire, era rivolto ad un pubblico non-anarchico, ne ve– niva dedotto - logica ed assurda conseguenza - che in esso non po– teva ammettersi la critica o la retti– fica di certe posizioni od idee, che pote"ano con molte ragioni sembrare estranee ad anarchici hen orientati. Non ,,euivano pubblicati certi scritti che comunque contrastavano la linea della piccola équipe che teneva nel1e sue mani il giornale. Esso, quindi, si mutò sempre più in loglio agitatorio (< politico»: idee elementari dPIJ'a– narchismo, come ad es. la moltepli– cità necessaria dei giudizi e delle ini– ziati\'e, sparirono per far luogo a camr>agne di propaganda - con tam– buri - basate su slogans rettorici, ri– volte a far 1< gridare >l anzichè pen– sare. Proprio iJ ro\'escio di ciò che oggi occorre. Inoltre, lò stesso gior– nafe ha, in modi via via più scoperti, cercato di far penetrare l'idea che tra l'ideologia PC e le idee anarchiche le affinità son maggiori delle diver– sità, che Ja divergenza d'azione è do– vuta agli errori di uomini non già a contrasti di teorie. Di <1ui i « testi 1)arallcli n, accuratamente scelti, di Bakunin ed Engels, ad es.: fino al recente episodio dello scritto di Jean Masson su<< la signification de l'affai– re Dijlas ». Si è avuto, così, su Le Libertaire tutto un ordine di consi– derazioni nettissimamente comuni– ste. Jean Masson, 1nendendo lo spunto daH'csclusione di Milovan Dijlas dal Comitato Centrale del PC Yugoslavo, vi trova modo di riesporre le note i- 34 dee leniniste sul ruolo del Partito • Guida, come organizzazione rivolu– zionaria deUe masse per realizzare ed esercitare la dittatura in nome del proJeiariato vittorioso: proprio così, com'è nel nocciolo delle idee PC. Un'altra traduzione di Lenin in ter– reno anarchico. E poichè in questo caso, forse, nell'interno stesso della « organizzazione n le proteste sono state più violente e più numerose, ec– co chiudere l'incidente con un'im- 1>udente rettiifica. In questo caso i1 tentativo di spac– ciare merce comunista tra gli anar– chici era cucito con filo bianco, per– ciò non poteva passare in silenzio. La stessa CRIA (Commissione de11e Re– lazioni Internazionali Anarchiche) dovette invitare il delegato della FCL in seno ad essa a prendere posizione di front<' a quello scritto. Le Liber– taire tentò allora di far credere c:.he Je tesi suJJa dittatura e suJ Partito es1)rimevano i punti di. vista della tendenza di Tito e non quelli di J. Masson: il che implicitamente signi– fica che i due o tre saccenti del Quai di Valmy pensano che tutti i lettori del loro giornale siano dei perfetti cretini, in quanto basta leggere l'ar– ticolo di Masson per rendersi conto che la spiegazione è ridicolmente as– surda. Un altro episodio recente è l'en– nesima prova dei metodi settari e delle intenzioni autoritarie dei diri– genti della FCL. NeH'ottobre 1953 Fontcnis, che è il piccolo capo dell' organizzazione, venne invitato dai gruppi spagnoli di Parigi ad esporre in una riunione tra compagni, i suoi punti d.i vista suU'organizazione anarchica: )e sue idee sono ormai ben note e quindi non vale la pena di fermarcisi. Qua]-

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