Volontà - anno VIII - n.1 - 1 maggio 1954

movimenlo, e quello dei Gruppi lo– cali, o (ar 1emere lra gli anarchici il trapianlo di idee e di un costume che si possono pensare derivati da d.iverse fonti ma è chiaro che con l'anarchismo, in ciò che t.'850 ha di caratteristico, non hanno niente in comune. ln Francia il 1>rocesso si è svolto in tutt'altro modo. Net· mo,•imenlo anarchico francese - o per meglio dire in quella parte notevole di essa che gravitava attor– no alla FAF - erano molto allivi, subito dopo la guerra, alcuni giovani chf"vi erano spinti da ragioni negati– ve: sopratutto da insofferenza della ubbidienza necessaria ai quadri di comando nei Partili già costituiti. Per cui gli impulsi profondi e co– stanti della tradizione ana.rch_ica ave– vano ben poco ,•alore ed avevano mal digerito, Ira le idee basilari del– l'anarchismo, solo quelJe che pareva convenissero alla loro gnania di ca- 1>eggiare un solido esercito. Vissuti nel tem(lO in cui le idee autoritarie conc1uisiavuno così vaslo piede in tanta parte del mondo, essi hanno creduto (e non c'è dubbio che mohi l'abbiano sinceramente creduto) che la forza del movimento - cioè il suo peso sociale nel senso delJe idee - consisteiSC essenzialmente, nell'unità ideologica ed organizzativa che i suoi IJarteCÌ()anti sapevano darsi. Cos~. cercarono di rinchiudere gli unarclu– ci f.rancesi - salvo c1uel1i che per proprio conto lavoravano in gruppi al di ruori della FAF - in un'orga– nizzazione centralizzata al servizio delle idee d'uno o d'un piccolo grup– po, naturalmente provvista 11nche di un meccanismo disciplinare che as– sicurava l'adesione totale degli ade- renti e l'escJu!ione dei non confor– misli (assurdità delle auurdità per– cl1è I' anarchismo esige ampiezza di respiro, vastità di orizzonti e ripu– dio di qualsia&i. struttura). Un'altra edizione delle Lipicht! « e– resie comuniste»: gente che dice, si, è vero che jl proletariato ha bisogno di un Partito-Guida, ma il solo pos– sibile è quello cJ1e a sua volta accet– lerà me, o noi, come Elite-Guida. L'élite era molto piccola, in questo caso. Per essere ce.ria del suo suc– cesso, cioè che tulto sarebbe proce– duto secondo la propria volontà e secondo il proprio piano, si installò nei posti di lavoro al centro, trasfor– rnandoli via via in posti di comando. Diventò dominatrice assoluta nella redazione e amministrazione del giornale e del Bollettino Interno. cioè degli strumenti (>er « cu.rare le anime ,. dei militanti in modo da addomesticarli, informandoli nei so– liti mod.i pre • defom1ati di quanto accaden nell'interno della FA.F, so– spingendo verso l'unità ideologica attorno ad un nuovo Catrchismo, co– me via neccsaria per salvare l'unità e la compattezza dell'organizzazione. L'intolleranza ed il 8ettarismo si fe– cero così pressanti da obbligare tutti coloro che non erano d'uccordo con la linea ideologica - tattica del Quai di Valmy ad andarsene. Altri che oerca,•ano di resistere ,·enivano e– ~pulsi dalla FAF. li solito processo tlelln « pic,·ola chiesa 11: una s1oria llarallela a <1u..-llu dei gru1>pi bordi– ghiani e trolzkisti - con la differcn– r,a che, per non avere l'impiccio dei capi PC ormai lrop1>O 1>otenti, i.I tnrcno d' agilazionc cru la FAF. rulla di strano, quù1tli, che nel un certo punto la FAF (Federation a,rar– chistc françai!e) mutasse il proprio 33

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