Volontà - anno VII - n.12 - 15 marzo 1954
schema uniforme per la felicità di tuui. Nazioni arretrate non possono sbrogliarsi senza un salvatore; per questo i capi sono piìa grandi, quan. to meno sviluppato è un popolo. I bolscevichi hanno fatto del pre– sente un inferno per il popolo rus• so allo scopo di arrivare, secon– do quanto essi asseriscono, ad un futuro felice. • Però i loro meto. di brutali sono in stridente contra• sto coi Joro scopi ideali. Nell'Unione sovietica, come in tutti i paesi dit• tatoriali, la veriti1 viene disprezzata negli affari pubblici; l'onorabilità derisa; onestà e lealti1 caccia te per sfiducia e sospetto. Le classi inforio. ri sono ingannate da promesse di miglioramenti sociali, le nazioni ar. relrate mediante sogni di grandezza. Pro,,,,edimenti per un immediato a). leggerimento vengono sacrificati per grandiosi solnzioni in futuro che non giungono mai. Ha Tito imboccato la via per ri. forme volontarie? Vuol egli real. mente abolire la sua dittatura? Sari1 in1rodo1ta µna nuova epoca di liber– tà e di socialismo attraverso la rot– tura del Cominform, l' a1>ertura dei confini occidentali la promessa am– ministrnzioue delle fabbriche da par. te degli operai e la decentralizzazio– ne dello Stato? A <paestedomande vo. le,•o dare una ris1>osta da solo. "Vox populi •• Nella sala d'aspetto di Lubiana a– ,•cmmo ju tre un'interessante con– ,·ersazione. Offrivo un pezzo di tor– ta. tè e sliwowitz. Ella era una spaz. zina, lui un falegname. « Ahime! » dice,•a col suo molle accento sloveno, « con 3000 d.inari mensili, di paga, non si possono fare grandi salti. Se non a,•essimo la sorella in campagna, dove ci rechiamo il sabato e possia– mo mangiare a sazietà Ja domenica e prendere <1ualche cosa per ]a set– ti1uana, non SQ proprio come si an– drebbe ». « Nel loro paese però il popolo la– voratore ha le redini nelle mani », dissi io « e dovrebbe andare meglio di prima, a1lorchè le teste coronate, i grossi proprietari e gli stranieri a– ,,e,•1moogni cosa cd il popolo nulla ». « Naturalmente prima non anelava bene » 1 disse il falegname. « Duran– te la guerra anelava malissimo. Un po' meglio va adesso, pur tuttavia non ancora come prima della guerra. La 1rnga basla :i stento per il man. giare. Meglio di tutti stanno i CO• munisti». « Perchè i comunisti stanno meglio cli lor?>>. « Gi:1, essi sono alla fonte e sono oggi i signori. Per noi, però, scm1>li– ce popolo, non vi è slato un grande mutamento». Io pensavo che il Jiscorso di un solo uomo non ha valore e perciò cercavo di parlare con quante lliù 1>ersonc mi era possibile. Alla «Men• sa», l'albergo popolare, sta,•ano se– dute sci persone intorno ad un tavo– lo. La comitiva era formata da in• tellettuali. Una filologa desiderava e– migrare in America e chiede,•a il mio consiglio. Un vecchio signore mi disse in dialetto aus1riaco: « Lei è un uomo fortunato, perchè può viag– giare in paesi, nei quali non esiste una ditt.alura. Una simi.le cosa noi non possiamo Fare ». « Io non conosco le condizioni del loro paese e perciò non posso e.. s1)rimere un giudizio. Quando, però, si parla con qualcuno queslo rispon– de e dice come pensa. Qui si 1>arlaa• 657
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