Volontà - anno VII - n.12 - 15 marzo 1954

.a,;ini,ft,,rono per il Comunr. E tulli i r<'azionari, tutli i dominntori, i mas• sncrntori, sii abrutizzntori del 1•opo– lo furono per il governo che, per avere, dopo la fuga da Parigi, scelta ~ suu sede la città di Versailles, fu ehiam:,to vcrs:tgliese. Doloroso il tro– vare fra questi uhimi Giuseppe .Maz. i:iui. cui l'istinto ieratico fece ,·elo all'intellclto ed al cuore. Hivoluzionari e reazionari ritcn– nt•ro cosa assodu111che !a rivoluzione sociale era scop1,iata n Parigi, e con <1ucsta persuasione giudicarono il movimento conformemente alle loro tendenze. La leggenda fu creata d'un colpo solo, e fu grande ventura poichè eb– be un cffello immenso di propagan– da. Jn tulli i puesi il movimento so– ciulista (uel senso lurgo della paro– la) Sf' ne a,·,·1mtaggiò, ,d in alcun.i. conte in Italia, <111asine nacquf'. Tanto grand" e tanto benefica fu <111ell'inRuenza che la le:;genda per– sistelle, e 1,ersiste ancora a lato dcl- 111 storia ormai nolu. Ma se è bene profi11are della leg• genda, il cl1e significa in fondo pro– fittare delle lcndcnze popolari che si concretizzano idealizzando una realtà storica, è necessario anche co– noscere i falli reali così come sono accadu1i per poter profittare delle lezioni d'esperienza. I fotti slorici anche i pili semplici essendo sempre il risultato di mille fauori diversi, variamente modificati da mille circostanze, non corrispon– dono mai esatlamente alJ'ideaJe di un partito o cli una scuola, e non 1>ossonotrovar posto in nessuna clas– sificazione ideologica. Tanto piì1 poi quando si tralla di quei grandi av~ ,•enimen1i sociali che tutti i bisogni, tutti gl'interessi, lulti i sentimenti, tutlf' I(• idee csi:,lcnti nel 1>opolo di un paese, co:,cientcmcnte o incoscicn– lcruente, concorrono a determinare; rii quegli uvvcni111cnti che non sono Mali voluti, e 1,reparuti da un Jmr– lito l' 11ro,•ocati dulla sua inizia1iv11 ma i,:,mo nati iipontuneamentc <lai– le ,·ircC'!ilanzc e si sono imposli ai partili t •I agli uomini d'idee,. ri11· han «.lovutu acccllarli cosi come si prcscn1avano. L'insurrezione del J8 marzo cd il et Comune n eh(' ne risultò furono uno di questi 11vvcnimcnt.i. Alla vigilia del 18 mano tutti gli uomini avanzuti ed il popolo in ge• neralc dPllc grandi ti1ti1 sentivano il bi-sogno di una ri\"oluzionc, ne 1wcv11- 110 ,1,·sidcrio i111cnso. ~\la di che i,f;ccie di rivoluzione ~i Imitava? Clit· t•Oi,U :,i ,,oJc,•a raggiun– ;.:cre? S1•;.;li ultimi anni dell'Impero 11;j era in Francia mollo discussa la <1uc– s1io11csocia!{' e :,Ì nndava allargan– do In coscicuzu drlla necessiti, di una 1rasformazio11(" rhe andasse 1•iì1 tt fondo della cos1i111zione politica. Tu1tc le idee e sistemi socialistici che ugitarono gli spiriti nella decade 1m1aiore al 1848 e che fu_rono soffo– cntf' dalla reazione erano state ri- 11t<"S...1:<· in discussione. L'lntcrnaziona– lf' prochunavu il principio che l',-. raancipazione dei luvoratori deve es– serf' opera dei lavoratori stessi, ed u,dava orgaoizzundo le masse ope– raie Cuori e contro di ogni parlito Loq:hese. Ma Ja guerra aveva arrestato tutto <1ues10movimenlo. L'internazionale di Francia protestò bene contro la guerra ed affermò la solidarietà dei lavoratori francesi con i lavoratori tedesclii come fecero a loro volta gli 629

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