Volontà - anno VII - n.11 - 10 gennaio 1954
queslo organo stabile non è conlraria ai principi sociali anarchici (quegli s1essi di Bakunin, di Kropolkin, di Malates1a, di Rocker). 7 - Ogni schema a noslro avviso, non è che una precisazione di idc:c:, 1>recisazione necessaria di cui ognuno si serve prima di incominciare <1ual– siasi lavoro. Gli anarchiri, nella loro maggioranza, sono stati, e sono 1111- tora, avYersari di ogni specie di schema. Ma secondo noi, gli schemi non debbono rappresentare che una pre– cisazione a grandi lince, e non a,,ere il caraltcre nè la pretesa di sintesi ri– gide e definili\'e. Lu trasformazione sociale è im1>ossihile, all'epoca attuale, senza un piano generale concernente la nuova organizzazione della soefolà, eonce– J>ita a grandi lince. Nel <1uadro di un sistema concepito in tale modo, la possibi.lità di sperimentare a suo rischio le forme di vita sociale che crede migliori per sè, contando soltanto sull'effir.acia dell'esempio J>er per1nrndere i propri vicini, potrebbe sempre esistere, ma sarebbe assurdo concepire oggi la costruzione di una nuova società senza uu piano generale, sopratullo per ciò che riguarda la ,·ita economica. E' evidente che ques10 piano non può essere elaboralo in anlicipo, fo1 da oggi, ma la necessiti, di 1111 tuie 1>innodev'essere prevista. 8 - L'individuo, come la 111as.sa , è una realtl, incontestabile. Non è detto che massa e indi,,iduo drbbano es.sere antagonis1i. U termine mMsa è generalmente un 1crmine quantitativo: un munero importante di indi. vidui. Gli anarchici non possono oonsiclcrarc le masse, come una folb, come un gregge, UHI come un insieme di individui ai quali bi.sogna ricono– scere la loro 1>crsonali1l1. 9 - L'economia marxista non ha nif'nte in comune con b realtì,. cd ancor meno con l'unarchismo Come concezione materialista o concezione materialista scien1ifìea. )fo nella concezione anarchica la ,•olontà di co– mnndo è pure un fattore malcriale, insr1>arnbile dai privilegi materiali che derl\•:1110anch'essi dalle condizioni di dominio sugli uomini e dal possesso delle ricchezze sociali. 10 - La defìni7.ionc di classi l:ivoratrici flOlrcbhc variare da un 1>acse nll'ullro, ma ciù che dis1inguc <1ues1eclnssi in tutti i paesi è il fallo che esse guadagnano la loro "ita senza s.fru11are il lavoro :1ltrui. ln\'ecc, le classi lavoralrici sono sfrullatc lanlo dal capitali.,mo quanto d:1110 lalo. E' per questo che esse dt'bho110 es~crc ie pii1 interessate a quelb 1rasJormazione socinlc che mira :1lla di.;lruzione d,.,,llo Stato e tlel ct1pi1alismo. Per <'0n– scguenza l'mrnrchismo, .senza cliiudcrf' la 1>orla agli :1ltri uomini che com– ba110110per la lihcrti1 l:1 solidaricti1 e la giuslizi:1 sociale, deve innanzit11110 indirizzarsi alh· classi oppresse e sfruttate dal Cll!lÌtalismo e dallo Stato. ]l - Secondo Unknnin la liberti• lrova la sua conforma nella solida. rie1i 1 . Opporre la liberi:", alla solidarietì1 significa o negare le nccess..ità iui- 577
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