Volontà - anno VII - n.9-10 - 15 dicembre 1953

La <111cstioneveramente importante che voi sollevale nella vostra lei. tc-ra i: <1uella della funzione (/e rOle) degli anarchici nel movimento sociale ed il modo come essi intendono compierla. Qui si tralla del fondamento stesso, della ragion d'essere deJl'anarchismo e occorre spiegarsi bene. Voi domandate se gli anarchici debbono assumere (nel movimento ri• voluzionario e neJl'organizzazione comunislica della società) una parte tli• re1tiva e quindi responsabile, o limitarsi ad essere degli ausiliari irre– s1lonsabili. La vostra domanda mi lascia perJ>lesso, pcrchè manca di precisione. Si può dirigere col consiglio e cbll'esempio, lasciando che la gente, messa uella 1>ossibilità e ne11a necessità di provvedere da sè ai propri bisogni, 11do1ti in 1>iena libertà i nostri metodi e le nostre soluzioni, se esse sono~ o le sembrano, rnigliori di ,p1elle proposte e pra1icate da ahri. Ma si può dirigere anche a·ssumcndo il comando, cioè diventando governo ed impo– nendo a mezzo dei gendarmi le proprie idee ed i f>rOpri interessi. ]n che modo vorreste voi dirigei-e? Noi siamo anarchici perchè crediamo che i.I go\•erno (ogni governo) siu un male, e che non tòli possa urrivai-c alla libertà, alla lrntellanza, alla giustizia, se non 1>crmezzo della libei-tà. Quindi non possiamo aspirai-e a ~O\"ernarc, e dobbiamo fare mtto il 1>ossibile per im1)Cdire che altri - classe, partito o imlivitluo - s'impossessi del potere e diventi go\·erno. La responsahilitii dei dirigenti, con cui mi sembra vogJiale garentire il pubblico contro i loro abusi o i loro errori, non mi dice nulla che valga. Chi ha in mano il potere non è realmente responsabile che di fronte alla rivoluzione, e non si J>UÒ fare lulli i giorni una rivoluzione, e generalmente se ne fa una sola 1lo1>0 che il governo ha gi:, fatto tulio il male che poteva. Voi capirete dunque ch'io son lungi dal pensare che gli anai-chici deb– bano con1cn1arsi di essere dei semplici ausiliari di allri rivoluzionari che,. non essendo anarchici, naturalmenle as1lfrano a divenlarc governo. lo credo, al contrario, che noi, gli anarchici, convinti de,lla bontà del nostro l)i-Ogramma, dobbiamo sforzarci di acquistare un'influenza predomi– nante per poter indirizzare il movimento verso J'alluazione dei nostri ideali; ma questa influenza dovremo ac<1uistarla focendo pili e meglio degli nhri, e sarà utile solo se sarà così acquistata. Xoi dobbiamo, oggi, approfondire, sviluppare e propagare le nostre idee, e coordinare le nostre forze 1>erun'azione comune. Dobbiamo agire in mezzo al movimento operaio per impedire ch'esso si limiti e si corrompa nella ricerca esch,sh•a dei piccoli miglioramenti compatibili col sistema ca– pitalistico, e (ar in modo ch'esso serva di preparazione alla completa tra– sformazione sociale. Dobbiamo lavorare in mezzo alle masse inorganizzate " forse inorganizzabili per svegliare in esse ]o spirito di rivolta ed il desi– derio e la speranza di una v·ita libera e felice. Dobbiamo iniziare e secon– dare tutti i 1,ossibili movimenti che tendono ad indebolire ]e forze dello Stato e dei capitalisti e ad elevare il livello morale e 1e condizioni materia1i dei lavoratori. Dobbfamo insomma prepararci e preparare, moralmente e materialmente, 1>erl'alto ri,•oluzionario che deve a1,rire la via all'avvc>nire~ 540

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