Volontà - anno VII - n.9-10 - 15 dicembre 1953
zionc,, dcll"auarchismo verso il :,OCialismo, che per l'Avami pare sia qu3si una cosa stessa col marxismo. Ma chiunque ha una conoscenza anche superficiale delle idee e della s1oria noslra, sa che l'anarchismo fin dal suo nascere fu nienle altro che la conseguenza, ·l'integrazione dell'idea socialista, e quindi non poteva e non può evolvere verso il socialismo, cioè verso sè stesso. . .. Gli errori stessi, ali spropositi, i delitti, detti e commessi da anarch1c1, sen•o110 a provare la :atura sostanzialmente socialisla dell'anarchismo, cosi come la palologia di un organismo serve a meglio comprendere i suoi carat– lcri e le sue funzioni fisiologiche. Che eosa v'era in <1uello che io dissi al Ciancabilla, che potesse giu;,ti– ficarc la conclusfone dell'Avanti!? ~oi abbiamo certamente con i socialisli demooratici molte idee comuni, cd abbiamo sopra1ut10 comune il sentimento che ci anima e sprona a com– battere per l'avvenimento di una socie1à di liberi ed uguali. .. <1uantunque ci pare che il loro sistema porti poi logicamente alla negazione della libcrla e dell'eguaglianza. Noi met1iamo a base fondamentale del noslco programma l'abolizione della proprietà pri,•ata e l'organizzazione della produzione a vanlaggio di tutti e fatta col concorso di tulti - il che è, o donebbe essere, il caposaldo di ogni specie di socialismo. E noi pensiamo che, essendo i lavoratori i mag– giori sofferenti della società attuale ed i più diretlamente interessati a mu– tarla, e trattandosi di instaurar" una socielà in cui tutti siano lavoralori, bi– sogna che la nuova rivoluzione sia principalmente opera della classe lno– ratrict' organizzata e coscienle dell'antagonismo irredu1tibile fra gl'interessi suoi e <1uelli della classe borghese - concetto che è merito massimo di Marx l'avere formulalo, pro1>agato e !atto <1uasimol.la molrice di tulio il so• cialismo moderno.· Ma in tutto questo l'Avanti! mal polrebbe parlare di evoluzione, poi('hè si trntt11 di propositi e convinzioni che fann~ parte integrante dell'anarchi– smo, e che gli anarchici propagarono sempre, e in Italia già molti anni 1>ri– ma clic vi csis1essero i marxisti. Per scoprire dunque se davvero noi abbbmo evoluto verso il socialismo democralico, che l'Avmiti! chiama, mollo discutibilmente, soc.iali.smo mar– xista. bisogna ricercare quali sono le differenze che ci dividono e ci h::mno sem1>re divisi dai socialisti democratici. Non è il caso di discutere le teorie economiche e sloriche di Marx, le <1uali a mc (che del reslo ho com1>e1enza scarsissima) sembrano in parie er– ronee ed in parte consistenti solo nell'esprimere in termini astrusi e (ar ~em– brarc strane e recondite delle verità che espresse in linguaggio comune sono chiare, evidenti e noie a tutli. I socialisti democratici hanno cessato da tem– po di tenerne conto nel loro programma pratico, e, se non erro, stanno per rinunzian•i anche nel campo della scienza. L"importante per noi, in <1uanto uomini di partilo, è <1uelloche i parti.
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