Volontà - anno VII - n.8 - 15 novembre 1953
quella che sarebbe sLata ueccssaria per la. realizzazione del progetto. Quindi ru in seguito ad una deci– sione unanime che si lasciò Ccserrn– tico per Sorreuto 1 dove c'era la pos– sibilità di dare subito inizio al pro– gc110 deUa Colonia: meglio reoliz– znrc il poco subito che aspettare il molto, problematico, di domani. I pochi compagni che ricc,•cttero il co1111)ito di mettere in piedi l'ini– v.iativa focero di tulio per allenerai allo spirito di Cesenatico. L:1 Colo– ni:, incominci:nra come colonia csli– ,,a ma doveva mirare n di,•cntarc l)Crmnncnte 1>crchè solo in t1uesto modo poteva raggiungere i fini edu– cativi che si proponeva: non dove– vu assolutamente avere il carntlere assistenziale, doveva costituire quan– to pii1 possibile nn piccolo saggio di vita comunilaria in liberti, e doveva anche essere un'affermazione delle ll0$1rn capacità di lavoro 1>ratico. La Colonia M. L. Berneri clo,•c,•a, insomma, essere, e rui servo di una imagine di un entusiasta di allora « un /t1ro, un modo nostro cli. essere 11res('11ti e prcssa111.i. nel mondo at– twtle, e di t1iutare lo scl1iodru11ento 11ccessrtrio e/elle assi che eia ogni. par– te 111i1rncciw10 cli i11c(tss<1rci ». Dovc,•a, nella realtà, essere qunl– f'hccosa di ben pili modesto, tbto che aveva una ,'lta anntinle cosi breve. L'importante era di dare un avvio concreto :,Ila Colonia, di c,•itarc che i figli dei nostri compagni non fos– sero obbligati a scegliere tra una Co– lonia di prel i e la rinuncia ad un periodo di vacanze estive iu un luo– go salubre. Una volta avviala la Co– lonia, sareuuuo riusciti a darle una nostra fisionomia una nostra anima. E tutti. sanno che non ci ru tcm- po' perduto perchè l'eslate succes!>.i– va al Convegno di Cesenatico, la Co– lonia incominciò .i fonzionare rego. larrncntc. Che cosa I' esperienza ci ha in– segnalo? - A pnrle la urnncanza di mezzi finanziari per la creazione di una grande Colonia, abbiamo r.iseontrato che Je piccole comunitì1 sono da pre– ferirsi alle grandi. Quindi, <1uella <li Sorrento è di giuste dimensioni. Noi Jo avvertimmo subito e facemmo la proposta, dopo il primo anno di vita della Colo~tia, se vi era la necessità di crearne uu'ahra :1ltrovc 1 di divi– dere il Condo esistente della Colo– nia l\f'. L. Berncri. - La casa di Sorrcn10 era suffi– ciente per il funzionamento estivo della Colonia, non sarebbe, 1>crò suificiente, se la Colonia diventasse pcnnanenle. - Le domande l)ervenutici in que– sli tre anni, non hanno mai supera– to le 60-70. li che direbbe che la casa di Sorrento che dispone di soli 45 posti è troppo piccola. ma in real- 1:t abh-iamo sempre sodisfolle tutte le richieste perchè all'ultimo momento molti rinunciavano alle loro preno– tazioni. Anzi notiamo che quest':rn. no non abbiamo neppure raggiunto j 45 ragazzi e tra i 41 os1liti ,·e n'e– ra qualcuno preso nll'uhirno mo– mento da fontiglie bisognose di Na– poli e dintorni. TI numero piccolo delle richieste dipende dal fallo che molti genitori non vogliono SCJ)arar– si dai loro r{igli o che rinunciano ad inviarli in Coloufa di rronte alle di(. ficoltà di un 1uugo viaggio. - Non ci è mancala finora la col– laborazione voloutnria di giovani !lCr l'assislcnza ai ragazzi, ma pii, di una
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