Volontà - anno VII - n.8 - 15 novembre 1953

portico/are. Ma c'è i,u;ece il senso della, necessità di renderci ragione d'un nueggiament.o che prendiamo spesso d'istinto, e che quindi non srtppiamo spiegare crit,icament.e ,igli <tltri. L'llrgomento delle elezi.oni lo ab– bi.,m,o di proposito ripreso om che nessuno pi,ì. ,w parlava; perchè va discusso con calma, non t.r<ti fumi delle fiere elettor<tli. A uche la con– giurtt del silenzio che si è fam, du lutti i.nt.orno ai casi, più numerosi di qmmto si pensi, di anarchici clre sono andati a votare, un poco dap– pert.11Uo in lt.alia, ci lw spi,u.i a p<tr– lare. ilfo non per swrili processi alle persone che luumo sbagliato. Ci è parso utile rievocare, come i11trod11zione, le polemiche appassio– ,w,e che al.torno "· quest.o argomcn– t.o si twevww t.ru di noi, qmmdo il movimento era soci'.almente vivo. Ed abbimno ricordato i '"casie/egli anar– chici spagnoli che hanno vot.at.o, o cli quelli che son cli.venuti minist,ri, perchè è troppo .facile meuere dei parte le difficoltà dicendoci che « il problema era gU1soluzionato di per sè fin cla quando [u elaborala la no– stra concezione antiautoritaria >) •• ,. Se così. fosse, perchè milit<mt.i di grmule esperie11:::a. cd onestà hanno in occasioni det,enninat.e trovllt.o che cm bene voi.are? Se così, fosse, per– chè - pone,ulo la quest.ione in ter– mini. più generali - noi part,ecipia– mo ad es. alht votll:ione per le Com.– missioni lut.eme nelle fabbriche? Dov'è fo li,wll di demarcazione tm il voto « giusto » e qu.ello cc ingiu– slo »? Quali sono le ragioni che lu giustificano, ragioni valide non solo per noi, che in .fondo .crediamo di 11011, averne bisogno, mtt valfrle per gli altri, tti quali desi<leriamo spie- 416 gare le nostre idee perchè possibil• mente le faccia,w proprie? Ecco i motivi nostri per la discus– sione. È riclicolo ed offensivo pensare che si volesse far passare « merce a– varittllt ». C'è solo l'onesto desiderio di non far hi fìgum dello sciocco, che cfov,mti <ti problemi difficili chiude gli occhi e dice: perchè pre– occupursi? fo solu::.ione già l'abbia– mo, cc l'ha dat,i il maestro .... L'mwrchia, tanto per cominciare, e sì ltssen:m-di-m,torità: m<t l' anar– chismo, cioè il movimento al quttle ·vogliamo partecipare, è la ·volontà di rendere possibile u,w viui~socia– le, <li-versadn c11wlht presente, co– sicchè non si abbia più bisogno di maorità. La differen::a è da tenere bene in evidettza. Noi non viviamo in mwrchfo: ·vi– viamo in ww società che è tull<t cw– velema.tt di aut.orità. Dobbimno quin– di giust.ificare le nost.re volontà non i,i termini di avvenire ma in t.ermi– ni di presente. La gente di oggi non ci ascolt.u se esponiamo dei bei pro– get.ti di società futura. Bisogna. e/te ci .facciamo ascolu,rc anali:zamlo cri– ticmne11te la società presente per mo– st.rare chforo nell' esperie11za quoti– diana, che l'autorità è non-necessa– ria, che se 11epotrebbe fare "· men.o, e che a11zi. è nociu" ed elimi,umdola tutt.o a11drebbe meglio. Sor>r(tt.uuo, bisogmi, secondo noi, che lllla gente suggeriamo in tutte le contingenze - sè vogliamo clte ci ascoltino - delle proposte cli cosc– da-forc, non le solite critiche o ne– gazioni o ùulicazioni di, cosc.da -non– (are. Chi ci chiede: come devo re– golarmi? Si aspetta che noi gli di– ciamo: io mi regolo così., e come ve-

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