Volontà - anno VII - n.8 - 15 novembre 1953

dei preti, e so1>ratutto dal costituirci in movimcn10 univocamente organiz– z1110,dnl darci un insicrue ideologico unico, cioè degli « articoli di fede», dnll'ahi1uarci ad assegnare impor– tamrn n cerle forme di comporlamcn- 10, cioè ad « atti. rituali >). Anzi, r►o­ s1uli:u110 chiur:uncntc in principio, e manlcniamo ben evidcnle l)Cr via, il rifiuto d'ogni idea dcfinitiwuncnlc \'alida, di ogni forma associativa co– ~tiluila in modo defiuiti\'o. L'essenziale deJJ'auarchismo come modo di azione sociale 1rova così In sua conforma. Godwin nveva ed ha ragione. Qual– siasi « :1ssociazione poli1icn )1 (per usttre la sun terminologia) è condan– nata a divenire. strumenlo 1>er "il po– lcrc di una ristretta élite di cupi - anche se in partenza si proponeva c;omc fine di dimostrare che un'azio– ne- politica efficace si può realizzare senza c:11>ipermanenti. Si riuscirit al– l'inizio: ma il successo si pnghcri, coll'inevitabile formarsi di una oli– µ:11rchiu,il cui polere si consoliderà "iu vin che a,,anzerà ùheriormen1e nel le1111Jo. Ed alla fine si anìt un:i altra ancora Chiesa, anche se si chia– mcrì1 P:tr1i10 o Movimento od ahro: da un la10 i « fedeli » o ciechi o frmalici, dall'altra i « saccrdoli del– l'Ideale>) insediati in llosti di co- 111111ulo indistruttibili. D'altra 1>arte, \'a anche dello che 1:i ~impntia per i preli-opcrai nem– meno significa od implica sim1latia per il cristianesimo - nemmeno per la forma di cris1fanesimo attivo se– condo le linee or·iginarie che essi cer– cano cli promuovcl'C. Ed anche <JUe• slo per ragioni pr:11iche 1 non 1>el' ragioni ideologiche. La s1oria ci mostra in tutti i pnesi 396 con molla chiarezza ormai il cam– mino J>ereorso dall'ideale crisliano via ,,ia che tlalla prima pro\'a del piccolo· gruppo di Gcsi, e dei suoi :qJostoli è passalo auravcrso le eSJ)e• rfonze di sempre pii1 vnst.e traduzio– ni sociali. [nfìuite espcricrw,e, ormai. Dalle prime isolale comuni1à fino alle tanfo analoghe eslatiche soliln– dini degli asceli, da sant'Ambrogio n pa1Ja Borgia cd a Lutero, da Lute• ro a Cromwell, ed ancora eia san Po– mcnico a \,;'illium Penn, da santa Teresa a santa Cnbrini, e così via: una immane diversit:,, e così mohe- 1>licc1e così disscminula tra j po• 1>oli piì1 di\'Crsi nei pii, dh-ersi tem. f)i e condizioni, che llUÒ con ccr– lezza ritenersi ormai impossihile non ricalcare con nuovi lcnlntivi strndc gii'l tentate. E qual'è il risultato allualc di tan– lÌ secoli di agitazioni, di ansiose ri• cerehe, di tormenti e di lotte? Ecco: il risultato allunle è (J)cr queJlo che direllamcnlc ci concerne) la Cl1iesa cattolicn: m:1ssiccin, im– mensa, potentissima 1>ropric1aria di terre e di ,•alori indnstrinli, che può far muo\'ere a beneplacito dei suoi capi milioni cli fodeli - e che in fotto è del tutto scnz'animn. Del cristianesimo originale, del– l'accento che esso poneva sulla ne– ccssi1à mn:ma cli resistere al r.nnle soltanto con la pratica del bene, di ris1>onclerc all'odio con l'amore, di rifiutarsi in ogni caso alla violenza, di non allaccarsi per nessuna ragio– ne ai beni terreni - di tulio ciò non è rimasto nella Chiesa cnttolica nul– la di vi\'O. Si può ritro\'arne residui in pfo– cole sette, in piccoli gruppi, in per– sone singole: ma in ciò che vera-

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